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Inter, enigma Taremi: apporto nulla, ma non è solo colpa sua. Prossimi sei mesi decisivi

Andrea Della Sala Redattore 
L'attaccante, arrivato a parametro zero dal Porto, non è finora riuscito a incidere e si gioca la permanenza nella seconda parte di stagione

Problema attacco per l'Inter in questa prima parte di stagione. Escluso Thuram, gli altri giocatori del reparto offensivo stanno faticando, compreso Lautaro. Ci si aspettava sicuramente qualcosa di più da Taremi che finora non è riuscito a dare il suo contributo

"Mehdi Taremi cammina su una traballante linea di confine: da iraniano conosce la frontiera e i suoi rischi, ma per fortuna questo è solo pallone. All’Inter deve preoccuparsi esclusivamente di dare un senso al salto di carriera fatto la scorsa estate. Mehdi, finora enigmatico, può spingersi di qua o di là dal confine, ridursi definitivamente a flop di stagione o risorgere prima che sia troppo tardi. Insomma, se il 99 di Inzaghi continuerà a mettere in fila partite spente e intorbidite, ultima quella di Leverkusen, il disastro diventerà manifesto, quasi irreversibile, e le possibilità di essere scaricato a fine stagione cresceranno. Se, invece, riuscisse a rimettersi in pista e a lanciare segnali precisi al club, allora sì che cambierebbe la sua attuale condizione. Davanti ha sei mesi decisivi, dopo che nella prima metà di stagione l’apporto alla causa è stato quasi nullo. Non soltanto per colpe sue: in Germania la squadra vivacchiava nella difesa di un pareggino e, intanto, Taremi moriva di solitudine in attacco. Nelle poche occasioni in cui avrebbe pure potuto creare qualche pericolo, è mancato lo spunto dei bei tempi", analizza La Gazzetta dello Sport.

"Il rischio che l’iraniano diventi un “caso” è dunque grande, come la delusione per questo tratto di strada nerazzurra. Si aspettava qualcosa di più l’interista medio e anche la società che lo ha corteggiato a lungo prima che lasciasse il Porto a zero. L’attenuante è che Mehdi arriva da tutt’altro calcio e ha bisogno di familiarizzare con la lingua (che sta studiando in privato). E non va sottovalutato neanche l’aspetto tecnico. Simone Inzaghi lo ha battezzato centravanti di Coppa – titolare sei volte su sei -, ma spesso l’andamento delle sfide europee lo ha zavorrato. Nella trasferta con il City e in questa a Leverkusen, ma pure nella sfida interna contro l’Arsenal, i nerazzurri hanno tenuto sempre un blocco basso: gli attaccanti di turno, non solo l’iraniano, erano satelliti lontani".

"Anche contro Young Boys e Lipsia non si è mai vista la classica Inter d’assalto, capace di coinvolgere le punte attraverso gli esterni. L’unica sfida dominata, con occasioni in sequenza, è stata quella con la Stella Rossa e lì sì che Mehdi ha dato gli unici segnali di sé: un gol su rigore e due assist. Rivederlo, magari in campionato e non a 40 metri dalla porta, potrebbe permettere di valutare l’ex Porto in maniera più rotonda. Al netto delle contingenze, però, Taremi è lontano dai vecchi standard: nelle 16 presenze nerazzurre (una sola da titolare in campionato), 717’ minuti totali, non è andato oltre quel penalty ai serbi. L’anno scorso l’Inter bramava un’alternativa di livello alla spremutissima ThuLa, ma Mehdi è ancora fermo sul confine dell’Inter", aggiunge il quotidiano.