Il Times celebra Henrik Mkhitaryan con un articolo che racconta in profondità il giocatore armeno. 36 anni e nessuna intenzione di abbassare il ritmo in campo. Nell'articolo compaiono anche alcuni aneddoti curiosi, come il fastidio - nella sua prima stagione al Borussia Dortmund - per il suo cognome storpiato in Micki. I tentativi di chiarire questo punto fallirono e Henrik si rassegnò. Al Manchester United la situazione peggiora. "Poi, qualche anno dopo, si è presentato al Manchester United, dove José Mourinho ha dato una nuova interpretazione al suo nome. “Mourinho lo faceva impazzire”, avrebbe poi ricordato Marcos Rojo. “Lo chiamava Topolino. Diceva: ‘Guarda come Topolino sta andando in pressione’. Non riuscivo a smettere di ridere”, ricorda il Times.
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Il Times su Mkhitaryan: “Mou lo faceva impazzire. Eccezionale con l’Inter, a 36 anni vuole…”

Degli anni di Mkhitaryan nel campionato inglese, il giornalista del Times scrive utilizzando un termine preciso. "Durante i suoi anni in questo paese non abbiamo visto il meglio del giocatore o non lo abbiamo mai "capito"", si legge. "Mkhitaryan non è stato certo un giocatore tremendo nel calcio inglese. Con lo United ha vinto la Coppa di Lega e l'Europa League, segnando in cinque delle nove partite a eliminazione diretta, compreso il gol decisivo in finale. All'Arsenal ha avuto meno successo, ma ha comunque mostrato lampi della sua qualità. Nelle sue tre stagioni in Premier League ha accumulato più assist di Trent Alexander-Arnold. Ma l'impressione che rimane è quella di un uomo profondamente serio in un mondo profondamente poco serio, con una devozione quasi monastica per il lavoro e per la missione di rappresentare il suo paese e che si trovava a disagio tra le battute, il melodramma e i rumors incessanti della Premier League".
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