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Nel calcio dove le bandiere sono un ricordo, l'Inter si può dire fortunata. Ne ha addirittura tre. Già perché, finora, Barella, Dimarco e Bastoni hanno giurato fedeltà eterna alla causa nerazzurra rispedendo al mittente qualsiasi offerta sia arrivata per loro. Un dimostrazione d'amore per la maglia nerazzurra.
"Barella, Bastoni e Dimarco si vedono a vita nell’Inter. Che è un concetto molto difficile da applicare al calcio di oggi, benintesi. E che ogni anno che passa rischia di essere messo a dura prova dalle contingenze finanziarie, oltre che sportive, di una società. Ma qui ci sono fatti concreti a sostegno. E c’è una precisa volontà dei tre giocatori che va oltre le parole pubbliche, che pure - sia chiaro - hanno un peso.
Che meraviglioso mix, che intreccio multiplo quello di Barella, Bastoni e Dimarco. I tre hanno fatto sapere, anche in tempi recenti, di non avere la minima intenzione di muoversi, né di ascoltare proposte allettanti che li riguardano. L’hanno messo in chiaro con la società, ma pure con i rispettivi agenti. E sì che sono arrivate, le offerte. E sì che ci sono club prestigiosi che hanno tentato un abboccamento, trovando la porta sbarrata in partenza. C’è modo e modo, del resto, di predisporsi all’eventualità di un pressing. I tre, con tempistiche diverse, hanno scelto la stessa linea: non bussate neppure.
L’Inter che quattro anni fa apriva un ciclo vincente, lo faceva nella speranza poi di costruire nel tempo un gruppo storico dello spogliatoio, un asse portante intorno al quale poter cambiare giocatori non intaccando il risultato. Se un paragone può essere esplicitato, è quello che la Juventus dei nove scudetti consecutivi è riuscita a fare con Buffon, Barzagli e Chiellini. Ecco: con Barella, Bastoni e Dimarco l’Inter s’è messa al sicuro. Dal punto di vista sportivo, certo, considerato il rendimento dei tre. Ma anche su un piano più generale, che chiama in causa la leadership e il senso di appartenenza. Oggi è facile, per un nuovo acquisto, inserirsi nell’Inter perché si riconoscono subito i riferimenti. E questa cosa è di estremo aiuto per la società, ovviamente. Ma lo è anche per Inzaghi, che sa appoggiarsi nei momenti che ritiene opportuni, quelli meno semplici, quelli in cui la pressione si sente più forte. L’Inter ha una faccia riconoscibile, oggi. E ce l’ha anche nei volti di Barella, Bastoni e Dimarco, non a caso colonne anche della Nazionale. Un ciclo vincente si costruisce così", scrive La Gazzetta dello Sport.
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