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(Fonte: Il Fatto Quotidiano)
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Le curve di Milan e Inter vanno a processo. Per i 18 indagati nell'inchiesta Doppia Curva è stato richiesto il giudizio immediato. Per quanto riguarda gli ultras nerazzurri ci sono anche i presunti legami con la n'drangheta. Lo scrive oggi Il Fatto Quotidiano sottolineando che il gip Domenico Santoro ha richiesto il giudizio immediato raccogliendo la richiesta del pm Storari arrivata il 18 dicembre.
"Processo, si legge nel decreto del gip, anche per l’imprenditore Gherardo Zaccagni, attivo nel settore dei parcheggi di San Siro. Sarebbe legato a Pino Caminiti (a processo), definito il re dei parcheggi e vicino (Caminiti) a Giuseppe Calabrò, legato alla ‘ndrangheta di San Luca. Zaccagni, risulta dagli atti e secondo i pm, pagherà tangenti non solo al capo ultrà Boiocchi (attraverso Caminiti). Ma anche a chi, nella società privata partecipata da Inter e Milan (Mi-Stadio), pur non solo con cariche politiche, secondo il pm, sarebbe stato corrotto", si legge sullo stesso giornale.
"Nelle 20 pagine di documento, depositato il 20 dicembre, a processo andranno anche il capo della Sud Luca Lucci e Marco Ferdico, uno dei vertici del direttivo nerazzurro. Si prospetta così un maxi-processo storico e mai visto in Italia sugli affari criminali del tifo organizzato", si legge. E ovviamente verranno approfonditi gli interessi della n'drangheta calabrese sugli affari che ruotano attorno al Meazza.
Tra gli indagati c'è anche Beretta che, dopo aver ucciso Antonio Bellocco (che aveva messo le mani sugli affari della Curva Nord) - legato alle cosche di Rosarno - ha deciso di collaborare. Potrebbe fare luce anche sul delitto Boiocchi che dal 2022 non ha ancora un colpevole: "Un omicidio irrisolto, quello dell’ottobre 2022, ma sul quale, per quel che risulta, sta facendo luce Andrea Beretta. Il Berro, soprannome di Beretta, avrebbe già riempito tre verbali", conclude il Fatto.
(Fonte: Il Fatto Quotidiano)
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