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Repubblica – United-Amorim, basta un assegno e la festa è finita. Anche Inzaghi…

Gianni Pampinella Redattore 
Nel bel mezzo della stagione il Manchester United ha esonerato Ten Hag e ingaggiato Amorim dallo Sporting

Nel bel mezzo della stagione il Manchester United ha esonerato Ten Hag. Fin qui nulla di strano se non fosse che i Red Devils sono andati dallo Sporting Lisbona per pagare la clausola e portarsi a casa Ruben Amorim. Una mossa che ha suscitato non poche perplessità nel mondo del calcio.

"Che cosa si lascia alle spalle? C’è in questa storia un punto di vista debole, quello dello Sporting. Sotto la sua guida è in testa all’attuale classifica con 10 vittorie su 10, l’ultima per 5 a 1 , con 4 reti di Gyokeres. Soltanto la Premier, il campionato più ricco del mondo, consente di svuotare a torneo in corso la panchina altrui (era già successo con Potter dal Brighton al Chelsea). Basta pagare: in questo caso 11 milioni di euro".

"Già c’è questo mercato aperto tutto l’anno, come neanche un mall a Dubai, trasferimenti a fine agosto, poi di nuovo a gennaio e via che si ricomincia. Le grandi continuano a rifarsi il trucco, le più piccole a colare rimmel e lacrime. Almeno i tifosi del Bologna hanno potuto aspettare la fine del campionato per piangere (si vedrà se rimpiangere) Motta, a quelli dello Sporting hanno staccato la presa e interrotto la musica mentre ballavano".

"Lo sport dovrebbe alludere a un’idea di giustizia, questa sembra la peggiore delle trasfigurazioni. Poi, certo, lo si racconta dal punto di vista della vicinanza. Accade in Portogallo, problema loro. Non fosse che, si dice, lo United aveva contattato Simone Inzaghi. E se domani il Saudi Newcastle scippasse Conte al Napoli mentre la città già apparecchia il quarto banchetto? Ci vuole sempre un trauma personale per accorgersi di come va il mondo. E noi che non ne siamo padroni, possiamo soltanto affidarci alla giustizia del destino, detta anche karma. Al Chelsea Potter fallì. Amorim, vediamo".


(Repubblica)