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Repubblica – Veleni da derby Inzaghi attacca, Conceiçao punge. Chi lo aveva mai…

Gianni Pampinella Redattore 
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Il quotidiano esamina le dichiarazioni dei due allenatori al termine del derby

Al termine di Milan-Inter, Simone Inzaghi ha sbottato. Il tecnico nerazzurro, forse per la prima volta da quando è sulla panchina dell'Inter, ha alzato la voce per il rigore solare non concesso ai nerazzurri per il fallo di Pavlovic su Thuram. "Dopo anni di dichiarazioni al fioretto, Inzaghi in questo inizio di 2025 sembra avere scelto la spada. A Milano, chi lo aveva mai sentito così?", si chiede Repubblica. "E quando si è chiesto a Sergio Conceiçao un parere sull’episodio, ne ha approfittato per punzecchiare il suo collega, avversario ed ex compagno in maglia laziale: «Non ho ancora visto le immagini, ma so che Simone ha parlato anche del fallo a Riad. Parla di ciò di cui deve parlare. Forse era deluso perché pensava di trovare un Milan inferiore dal punto di vista del gioco, invece abbiamo avuto grande ambizione, per cui non ho nulla da dire. È la sua opinione, la rispetto», ha detto, caustico".

"Parole da derby in un clima da derby, che i due allenatori di Inter e Milan hanno imparato a conoscere a Roma. In panchina, a guidarli entrambi, c’era Eriksson, uno che di arbitri e arbitraggi cercava di non parlare. Ma nell’era del Var, evitare l’argomento è fantascienza. Un primo indizio della nuova filosofia dialettica di Simone Inzaghi erano state le frasi dopo la finale di Supercoppa".

«Il colpo c’è, era rigore», ha invece tagliato corto su Dazn l’ex capitano rossonero Ambrosini. «È fallo evidente di Pavlovic su Thuram », ha fatto eco l’ex arbitro Luca Marelli. Ma più del contatto in sé, quel che resta è un Simone quasi inedito, almeno negli anni interisti. Per trovare un altro momento di frizione da parte del tecnico nerazzurro con un collega, prima della finale araba, bisogna riavvolgere la pellicola fino al 14 marzo 2023, stadio Do Dragao, Porto-Inter 0-0, italiani qualificati ai quarti e portoghesi a casa. I due tecnici non si diedero la mano. A rifiutare la stretta fu Conceiçao, che si infilò in spogliatoio, lasciando lì Inzaghi, che si era avvicinato per salutare. Abbastanza per dire che i due non si piacciono? No, problemi non ce ne sono, lo hanno chiarito loro stessi: ne hanno passate tante insieme, si stimano e si rispettano. Ma la vita li ha resi avversari. Soprattutto adesso che sono sulle panchine di Inter e di Milan, le cortesie di un tempo non valgono più".

(Repubblica)