"Le vittorie nel derby e al Bernabeu contro il Real sono state illusorie, botte di vita improvvise ed eclatanti, a cui sono mancate conferme", scrive Vernazza
Sebastiano Vernazza, su La Gazzetta dello Sport, ha parlato così dell'esonero di Paulo Fonseca:
"Tempo scaduto per Paulo Fonseca. Ieri sera contro la Roma, verso la fine il Milan ha rischiato la sconfitta, e l’allenatore è arrivato al capolinea. Via un portoghese, ne arriva un altro, Sergio Conceiçao, però tra i due scorre una certa differenza. Fonseca al Milan ha inseguito un calcio ambizioso, ma non chiaro, non si è capito dove volesse andare a parare e a tratti ripiegava su vecchie tracce di gioco, lasciate in eredità da Pioli. Conceiçao ha idee più nette e riconoscibili: chiede il pressing, ma se i suoi non riconquistano la palla, vuole che si ricompattino e non si fa problemi a ripartire senza troppi palleggi, per via diretta e verticale. Almeno così ricordiamo il suo Porto, con cui uscì agli ottavi della Champions 2022-23 contro l’Inter, che nel ritorno in Portogallo rischiò l’inverosimile.
Oggi il Milan è ottavo con 27 punti, a meno otto dal quarto posto garanzia di Champions, e per quanto gli manchi una partita, il recupero contro il Bologna, è scattato l’allarme. Il Milan non può permettersi di rimanere fuori dalla prossima Champions League, pena il ridimensionamento. Imbarazzante e ingiustificabile il distacco dalla cima scudetto, i 14 punti in meno rispetto ad Atalanta e Napoli prime in classifica. Che Fonseca non fosse adatto al Milan lo si era capito in fretta, a fine agosto, tra la sconfitta di Parma e il 2-2 a casa Lazio, nella notte dell’ammutinamento di Leao e Theo Hernandez. Si notava lo scollamento con un bel pezzo del gruppo e la discontinuità. Le vittorie nel derby e al Bernabeu contro il Real sono state illusorie, botte di vita improvvise ed eclatanti, a cui sono mancate conferme. Fonseca ha perso la guerriglia di spogliatoio, con Leao e Theo Hernandez i capi degli insofferenti. E non ha saputo valorizzare una squadra molto più forte della classifica che esprime. Il Milan ha Maignan portiere della Francia e Morata centravanti della Spagna. Attaccanti di livello internazionale come Pulisic e Leao. Un duo di centrocampisti assortito bene come Fofana e Reijnders. Manca qualcosa dietro, un centrale di spessore superiore, e si è sbagliato l’acquisto di Emerson Royal, ma sono vuoti relativi, che non spiegano la mediocrità di risultati e di prestazioni. La vera domanda è un’altra: perché il Milan ha ingaggiato Fonseca? Per i risultati con il Lilla, il quarto posto in Ligue 1 nella stagione scorsa? Perché aveva fatto bene con lo Shakhtar in Ucraina una vita fa? Perché nel 2021 aveva portato la Roma alla semifinale di Europa League? Troppo poco. In giro c’erano profili migliori, Antonio Conte su tutti, per quanto l’ex ct azzurro sia costoso come ingaggio ed esigente sul mercato.