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"Da intercettati a interattivi è un attimo, basta una palla inattiva, un angolo nello specifico, e tutto cambia. È successo all’inizio del secondo tempo. Calhanoglu dalla bandierina a pescare Carlos Augusto nel cuore dell’area, con la difesa comasca in modalità presepe: 1-0 e scenario mutato. Il Como è stato costretto a ripensarsi, meno prudenza e più spavalderia. Carlos Augusto si è guadagnato la palma di migliore della serata con un intervento decisivo ad anticipare il probabile tocco in rete di Goldaniga, su un cross dalla sinistra di Belotti. Poi Nico Paz, davanti a Sommer, si è intimidito e si è divorato l’1-1. Treni importanti, che non passano spesso. Il Como li ha persi e le varie modifiche di Fabregas – per esempio il doppio centravanti – si sono perse nel gelo. Finché Thuram ha liberato dall’ansia tutti gli interisti con una “spingardata” sotto la traversa. Due a zero e buon Natale. Prossima fermata Cagliari, contro un’altra squadra che, come il Como, necessita di punti salvezza. Gli scudetti passano proprio attraverso queste partite comode in apparenza e che nella realtà possono rivelarsi infide. Marcus Thuram ha raggiunto Retegui in cima alla classifica marcatori, 12 reti a testa, ma l’italoargentino dell’Atalanta ne ha segnate due su rigore, l’interista zero dal dischetto. Thuram compensa le ubbie di Lautaro Martinez, sempre più preda dell’inquietudine per il gol perduto. Nell’Inter, gli manca dal 3 novembre, quando risolse da solo la gara contro il Venezia (1-0). Da quel giorno nebbia fitta. Una condizione che qualunque attaccante ha conosciuto in carriera. Meno segni più ti incarti. Anche ieri il capitano nerazzurro ha cercato la porta con foga, a tratti con rabbia. Ha forzato certe giocate, si è prodotto in un fallo di frustrazione, situazione in cui l’arbitro Giua gli ha risparmiato il cartellino giallo. Un anno fa, prima di Natale, era a quota 17 gol in tutte le competizioni. Oggi è fermo a 6. Gli basterà un clic, cioè un gol, per ritrovarsi e ripartire. Quando parliamo di corsa scudetto, teniamo a mente questo particolare: oggi l’Inter sta lassù nonostante il vero Lautaro sia altrove"
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