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Verona-Inter apre il nuovo turno di Serie A e i nerazzurri con una vittoria si porterebbero momentaneamente in testa in campionato. Ecco quanto evidenziato dalla Gazzetta dello Sport oggi tra scelte di formazione e non soltanto.
"Il Verona oggi pomeriggio, il Lipsia martedì sera a San Siro. L’Inter tra l’Europa e l’Adige, il fiume che attraversa la città dell’Hellas. Simone Inzaghi ha lasciato a casa Hakan Calhanoglu, alle prese con noie muscolari, nella speranza di recuperarlo per il Lipsia. Al suo posto giocherà Kristian Asllani e non sarà la stessa cosa. Asllani è alla terza stagione nell’Inter ed è ancora prigioniero del limbo delle belle promesse. Surrogare Calhanoglu sarebbe difficile per molti, ma Asllani non ha mai garantito la regia di cui Simone Inzaghi ha bisogno per tenere insieme l’Inter e dettarle la metrica di gioco. Le doti ci sono e si intravvedono, finora è mancata la personalità, la capacità di animare le azioni, di immaginarle e avviarle. L’età è un’attenuante non generica: a 22 anni non si boccia nessuno, casomai si rimanda.
Il Verona è strano, è l’unica squadra delle 20 a non aver mai pareggiato: quattro vittorie e otto sconfitte. Ha battuto il Napoli e la Roma, le contendenti di domani al Maradona. Non va sottovalutato né ingigantito. Calha o non Calha, l’Inter ha un tonnellaggio e una cifra tecnica di altro livello. In vigilia ha preso quota l’ipotesi di un attacco Thuram-Correa, una coppia stramba, non fosse altro perché Correa sembra una punta aggregata, il quinto della fila dietro Lautaro e Thuram, Taremi e Arnautovic. A Verona, Correa giocò la sua prima partita in maglia interista, nell’agosto del 2021, e segnò due reti. Se Lautaro Martinez partisse titolare nonostante la fatica per il ritorno dal Sudamerica, verrebbe da pensare che Simone Inzaghi tiene di più al campionato che alla Champions. Nel caso, una scelta con una logica di fondo: non c’è certezza di arrivare lontano in Champions, basta poco per deragliare, come è successo nella scorsa stagione agli ottavi contro l’Atletico Madrid. Qualche gol sbagliato, un paio di amnesie e ciao.
Il campionato lo si può tenere vivo fino all’ultimo, per 38 giornate. Se l’Inter ha la struttura per vincere la Champions, a maggior ragione può prendersi un altro scudetto senza troppe difficoltà. Che sia questo il pensiero nascosto di Inzaghi? Va detto che l’Inter, nelle prime quattro di Champions, ha viaggiato spedita: tre vittorie e un pareggio, zero gol subiti e il 5° posto nella classifica generale, a meno due dal Liverpool primo. Per ora, l’Inter è competitiva ovunque", si legge.
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