"Nei fatti il vero obiettivo nerazzurro è riconquistare lo scudetto e proprio le scelte di Leverkusen lo dimostrano", ha detto Visnadi
Gianni Visnadi, sulle colonne de il Giornale, ha analizzato il KO dell'Inter contro il Leverkusen:
"La sensazione è quella di un’occasione buttata. Un inciampo, rimediabile nelle due ultime partite del girone di Champions, che resterà piccolo se lunedì, in casa della Lazio, l’Inter capitalizzerà l’investimento di Leverkusen, quell’ampio turnover che con 6 giorni davanti è sembrato più un’abitudine che una necessità. Lodevole lo sforzo di Inzaghi di non lasciare indietro nessuno, dando occasioni e minuti a tutti, ma a volte, come in Germania, il confine con l’autolesionismo è sottile. Perché esiste un’Inter con Barella, Dimarco e Mkhitaryan e poi c’è quella di Frattesi, Augusto e Zielinski. Era davvero necessario schierarla un’altra volta in Europa, soprattutto in questo caso, senza l’imminenza di un altro impegno?
Evidentemente, per Inzaghi sì, perché al di là delle dichiarazioni, nei fatti il vero obiettivo nerazzurro è riconquistare lo scudetto e proprio le scelte di Leverkusen lo dimostrano, perché il tecnico ha voluto evitarsi altri guai fisici, dopo quelli che già lo colpiscono in difesa. Acerbi non ci sarà nemmeno a Roma, come Pavard. In difesa l’emergenza continua, così come il mistero sul giovane argentino Palacios, voluto da Oaktree (il tecnico aveva chiesto lo svincolato, ex Torino e Milan, Rodriguez) e finora in campo per 10 minuti in tutta la stagione (2 presenze). In attacco, Inzaghi avrebbe voluto Gudmundsson, un giocatore con caratteristiche che nessuno ha nella sua rosa. Costava troppo. È arrivato Taremi che a Leverkusen ha fallito un’altra volta: 6 da titolare su 6 partite e un solo gol su calcio di rigore. La differenza è abissale anche col Lautaro poco brillante di questo periodo. Molto probabile che nella lista Uefa, che sarà riconsiderata prima degli ottavi, trovi posto Correa, ed è tutto dire, considerate le premesse di inizio stagione.