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Zazzaroni: “Juve? Come sparare sul cane che caga!”. E chiude con un’altra frecciata

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Ivan Zazzaroni, direttore del quotidiano, ha analizzato così la scelta della Juventus di esonerare Thiago Motta e di prendere Igor Tudor
Marco Astori Redattore 

Tra le pagine dell'edizione odierna del Corriere dello Sport, Ivan Zazzaroni, direttore del quotidiano, ha analizzato così la scelta della Juventus di esonerare Thiago Motta e di prendere Igor Tudor: "Inutile infierire sulla Juventus oggi: che lo facciano gli altri, io lo trovo poco divertente. Dalle mie parti, nel Bolognese, ai bei tempi del politicamente scorretto si diceva «è come sparare a un cane che caga». L’esonero di Motta dopo soli nove mesi e l’arrivo di Tudor per quattro rappresentano peraltro una resa incondizionata, oltre a un’attribuzione pubblica di responsabilità al management: vi ho dato tanti soldi (che erano mancati l’ultimo anno di Allegri, ma quella Juve apparteneva ancora ad Andrea), vi ho lasciato mano libera e adesso che ci ritroviamo in queste condizioni vi rimando a casina. Cominciando dal primo. Firmato J. E. 

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Ieri è stata tagliata - all’americana - la testa più esposta. Altre rischiano di saltare.L’elenco degli errori commessi l’abbiamo pubblicato spesso, aggiornandolo continuamente. In rapida sintesi: l’allenatore ha peccato di presunzione e malagestione delle risorse; per rispetto del professionista non mi avventuro nella parte tecnico-tattica, anche se ne avrei da dire (e tante le ho dette). Thiago ha forse pensato di essere più forte dell’anima della Juve, ahilui diabolica: prevale sempre su chi non la conosce a fondo o la sottovaluta.  Il mercato a due è stato rovinoso: pagare Szczesny per regalarlo al Barcellona, liberarsi di Rabiot, da mesi leader del Marsiglia e adorato da De Zerbi, Chiesa e in seguito Danilo; demolire la Next Gen rinunciando alla possibilità di avere ricambi giovani formatisi a Vinovo; spendere cifre iperboliche per Koopmeiners, Douglas Luiz, ma anche Nico e Kelly; ottenere prestiti a prezzo d’acquisto (Conceiçao, Kolo Muani) e insomma fare il presente e disfare il passato ha avuto un peso determinante nell’evoluzione del disastro.


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Adesso c’è Tudor. Cosa potrà fare in 9 settimane e 1/2 nessuno è in grado di saperlo. Igor è una scommessa doppia (del club e sua), figlia di una decisione ormai inevitabile, se è vero - com’è vero - che la fiducia della società e della squadra nei confronti di Motta si era esaurita da un pezzo. A differenza di Thiago, il croato investirà - ne sono convinto - sulla semplicità e su gerarchie tecniche definite, inoltre conosce la Juve e gli juventini. Dovrà però verificare la condizione generale e la ricettività di un gruppo che ha perso le coordinate e non potrà più permettersi di sbagliare. Anche perché da qui in avanti ogni pareggio sarà una sconfitta. Mi aspetto una Juve meno sperimentale: sarà interessante prenderle la temperatura e valutarne i contenuti. PS. San Buco Decollato, protettore dei giornalisti seri, esperti, informati e nemico degli improvvisati, ci ha protetti un’altra volta. Sempre sia lodato. Amen", la frecciata con cui chiude l'editoriale.

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