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Una mostra fotografica, un libro, un documentario. Tre eventi per un grande uomo - Armando Picchi - presentati quest'oggi a Livorno, la sua Livorno, che - a quarant'anni dalla scomparsa dell'amato campione - lo ha anche ricordato con una Messa Solenne.
Presenti, insieme alla famiglia Picchi, il presidente nerazzurro Massimo Moratti, il vicedirettore generale Stefano Filucchi, il sindaco di Livorno Alessandro Cosimi, l'assessore allo sport del Comune Claudio Ritorni, il presidente della Provincia di Livorno Giorgio Kutufà, il vicepresidente e assessore allo sport della Provincia Fausto Bonsignori.
Dopo il successo presso il Museo di San Siro a Milano, la mostra fotografica sul capitano della Grande Inter degli anni sessanta - ampliata con immagini di vita privata - raggiunge ora la città natale del giocatore. L'esposizione sarà visitabile presso Villa Fabbricotti (viale della Libertà, 30) a partire dalle ore 19 del 3 giugno e proseguirà fino all'11 giugno. Alle foto che ritraggono Picchi in azioni di gioco e nei momenti delle imprese sportive, si aggiungono le immagini di famiglia e le foto ricordo presso i Bagni Fiume, dove Armando trascorreva le sue vacanze insieme agli amici di sempre e ad alcuni suoi compagni di squadra. In mostra anche diversi oggetti della vita da calciatore di Picchi.
Le immagini della mostra sono tratte dal libro "Armando Picchi - Un nome già scritto Lassù", scritto da Pierluigi Arcidiacono e pubblicato da "Il Melograno Editore", in collaborazione con l'associazione culturale "Il Flabello". Si tratta di un volume di 304 pagine, di cui più della metà di fotografie originali in bianco e nero concesse dalla famiglia Picchi e da F.C. Internazionale. Il testo - che sarà presentato il 7 giugno presso Villa Henderson (via Roma, 234) - nasce soprattutto dallo studio di documenti privati appartenuti a Picchi. Come scrive il presidente Massimo Moratti in una delle note introduttive del libro, "Picchi ha rappresentato l'Inter sotto il profilo del coraggio, della forza e della volontà". È stato "soprattutto un uomo forte e buono, punto di riferimento per tutti, sia nei momenti di gloria sia in quelli di difficoltà". Nelle pagine del libro si viaggia nella vita di Armandino. Lo si ricorda a Casciana Terme, "a soli quattro anni, nel 1939. Aveva già le gambette muscolose e correva tutto il giorno, trascinando un carretto di legno che gli avevano regalato e che lui aveva riempito di pietre. Anche allora 'comandava', nonostante fosse il più piccolo, costringendo tutti i bambini a fare i giochi che voleva lui e il gioco principale naturalmente era quello con il pallone". Lo si ricorda nella sua fedeltà all'amicizia. Lo si ricorda nelle sue vittorie gloriose. Lo si ricorda nella sua sconfitta, celebrata, però, dall'omaggio di una intera città, la sua Livorno.
Per scoprire tutto questo, e anche molto altro altro, imperdibile la visione di "Diario di bordo del Capitano", il documentario realizzato da Maga Production e Thalia - autori Gaia Capurso, Massimo Ferrari, che ne ha curato anche la regia, e la giornalista Maria Antonietta Schiavina -, che sarà proiettato il 3 giugno alle ore 21, a Villa Fabbricotti. Il video, che ha come voce narrante quella dell'attore livornese Edoardo Gabbriellini (interprete di "Ovosodo" di Paolo Virzì), ripercorre la storia di Picchi attraverso le testimonianze di figure come Massimo Moratti, Nando Dalla Chiesa, Roberto Vecchioni, Javier Zanetti, Esteban Cambiasso, Sandro Mazzola, Luis Suarez, Mario Corso, Tarcisio Burgnich, Aristide Guarneri, Giovanni Trapattoni, ma anche attraverso i ricordi della famiglia e dei tanti amici livornesi che hanno diviso con il loro Penna bianca e con il fratello Leo momenti indimenticabili. Come indimenticabili, per ognuno, sono stati i momenti che Armando ha regalato a chiunque abbia incontrato nella sua vita.
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