parola al tifoso

Anche gli eroi piangono…

Mentre viaggio su strade piene di buio, cerco d’analizzare a mente fredda. Riavvolgo il nastro della memoria a breve termine. E la mente si blocca all’ultimo minuto di Inter-Bayern Monaco. Il tiro di Robben. La parata difettosa di...

Alessandro De Felice

Mentre viaggio su strade piene di buio, cerco d'analizzare a mente fredda. Riavvolgo il nastro della memoria a breve termine. E la mente si blocca all'ultimo minuto di Inter-Bayern Monaco. Il tiro di Robben. La parata difettosa di Julio Cesar. E la zampata di Mario Gomez. Mentre la palla s'infila come una lama nella carne uccidendo la partita, vedo il nostro portiere pancia all'aria cercare nel cielo una risposta che già conosceva in cuor suo. Ha sbagliato, è lampante, e nulla si può più fare per rimediare a ciò. Ed allora ecco l'eroe di mille vittorie che con un gesto d'altri tempi chiede scusa al popolo della Curva Nord, con le lacrime che lucidano il suo sguardo afflitto.

Non dimenticherò questa serata europea, per quanto si sia dimostrata uno scorpione con il veleno nella coda. Ho assistito infatti ad uno spettacolo degno della Champions League. L'Inter ha fatto la sua partita, cosí come i bavaresi. Con un pizzico di precisione in più probabilmente sarei qui a parlare d'un altra storia a lieto fine per i nostri colori. Ma cosí non è. Onore al Bayern che ha vinto, andando forse anche oltre i suoi meriti oggettivi. Ed onore all'Inter che ha dimostrato d'essere in partita, senza paura, offendendo con continuità. Alla faccia di Van Gaal che la considerava una formazione ''catenacciara''.

In Germania servirà un'impresa. Ma sono ottimista. Devo esserlo. Dobbiamo esserlo tutti. In primis i giocatori. Per non partire già sconfitti ancor prima di calcare il verde manto dell'Allianz Arena. Per dimostrare che siamo ancora i campioni d'Europa. E che possiamo ancora scrivere un finale a tinte nerazzurre da aggiungere alla nostra leggenda. Magari griffato proprio da Julio Cesar. Il miglior portiere al mondo. A prescindere.