- Squadra
- Calciomercato
- Coppa Italia
- Video
- Social
- Redazione
parola al tifoso
Vi riportiamo integralmente una lettera indirizzata al Direttore Xavier Jacobelli pubblicata sul suo spazio "Blog di Mister X". Prima di procedere sarebbe bene far presente all'anonimo scrittore, che mai come quest'anno una società di calcio sia stata oggetto sistematico di accuse (tutte infondate), e vittima di un sistema mediatico volto alla destabilizzazione strutturale dell'ambiente calcistico come la società nerazzurra. Abbiamo assistito, e purtroppo preso parte, ad una delle stagioni più impegnative dal punto di vista emotivo, subendo puntualmente pressioni di qualsiasi natura, dove periodicamente alla vigilia di ogni delicato impegno di campionato e coppa ci vedevamo "regalare" le prime pagine dei giornali e di ogni trasmissione sportiva mai per meriti sportivi. Ci piacerebbe, mi piacerebbe, poter fare delle domande a questo signore, come ad esempio quali testate giornalistiche siano così spudoratamente pro-Inter (forse Tuttosport?), oppure quali trasmissioni sportive siano così tanto avvezze alla nostra maglia, soprattutto perchè noi, nonostante Il Triplete, non abbiamo dimenticato i numerosi tapiri offerti ai nostri beniamini, ne tantomeno gli interventi di alcuni opinionisti sportivi nei più importanti programmi sportivi Mediaset e Rai. Noi non ricordiamo, io non ricordo interventi del Signor Mughini o del Signor Liguori così tanto delicati nei nostri confronti, noi non ricordiamo, e io non ricordo telecronache calcistiche imparziali se non quelle del buon Christian Recalcati, ne tantomeno ricordiamo uniformità di giudizio e di sanzione in occasione dei numerosi provvedimenti disciplinari. Avete dimenticato le espulsioni di Cambiasso e Muntari nel famoso impegno contro la Sampdoria? Io no. Avete dimenticato il gesto delle manette di Josè e il pollice verso di Totti? Io no. Noi non abbiamo dimenticato, io non ho dimenticato e non voglio dimenticare nulla della stagione della leggendaria stagione nerazzurra, però che non ci si venga a dire che siamo stati privilegiati e appoggiati dalla nostra "potenza mediatica", venuta addirittura meno in quel di Barcellona. Nessuna tutela e nessun appoggio dal nostro Belpaese, a differenza dei media catalani, tutti pronti a sostenere il loro club per la famosa "Remuntada", trasfomata poi dai più (nerazzurri) in quello che ben sapete e ci fa piacere ricordare con un sorriso sulle labbra. E' stata la nostra annata, quinquennio se preferite, e a differenza di altri ci piace sottolineare che non c'è spazio sul nostro carro dei trionfi, perchè questo è solo il nostro trionfo. Questo ci premeva, e mi premeva, sottolineare prima di pubblicare l'orami "famosa" lettera indirizzata al Direttore Xavier Jacobelli.
Caro Direttore,riferiamo dell’esistenza di un nuovo Inter Club. Alla RAI. Sì, alla RAI, la televisione di Stato. E va bene che, in tempi di triplete, gli Inter Club spuntano come funghi, ma qualche problemino qui, come dire, sembra presentarsi. L’angiuletto mi dice: “Che c’è di male?”, saranno i soliti quattro comici, tre sarte, un coreografo e quel paio di giornalisti seri davvero, con la schiena dritta, che di Inter non parlano mai. No, invece. Il presidente dell’Inter Club Rai è Giancarlo Leone, vicedirettore generale della RAI, con delega a RAI Sport e già alla direzione diritti sportivi. Luciano Flussi, il vicepresidente del Club, è direttore delle risorse umane alla RAI. Gianfranco Comanducci, il presentatore della simpatica serata con Massimo Moratti, è anch’egli uno dei quattro vicedirettori generali della RAI. Insomma, tre personaggi chiave dell’azienda, con in dote un certo potere, così ad occhio si direbbe, di influire sulla linea editoriale. E infatti, le trasmissioni sportive RAI si caratterizzano, un po’ per caso, per la presenza preponderante di esperti e opinionisti in quota Inter. Certo perché interista è sinonimo di competente, moderato e terzo. Vuoi che ci sia qualcosa di male a tifare Inter?La divertente serata – costellata dal varo di innumerevoli iniziative di beneficenza (ma in quelle, cattiveria loro, si impegnavano anche Moggi e Idi Amin) – che ha servito il nobile scopo di “rilanciare lo spirito di simpatia che da sempre lega il club milanese con l’azienda di servizio pubblico radiotelevisivo”, come da paludato lessico dell’ufficio stampa nerazzurro, si colloca nel filone della speciale interpretazione interista del principio di terzietà.Che non significa essere terzi, ma arrivare terzi (a 15 punti dalla Juve).Tale speciale concetto di terzietà si applica all’informazione, ai processi penali, ai campionati sponsorizzati TIM.Complimenti però all’Inter Club RAI, che esce allo scoperto. Ora attendiamo l’inaugurazione dell’Inter Club Tribunale di Napoli, già impegnatosi con terzietà in attività letteraria, e magari, perché no, un bell’Inter Club FIGC, non ci starebbe affatto male, magari intitolato a chi ha fatto grandi entrambe le massime istituzioni del calcio italiano, il grande Guido Rossi.E vuoi che ci sia qualcosa di male a tifare Inter? No, è uno stato dell’anima.Così si è sempre veramente terzi. Terzi dentro.Peccato per l’unica brutta notizia.Che, se non altro, l’Inter Club Juventus ha chiuso i battenti.Per tornare invece ai tempi dello Juventus Club Juventus, quello che occupava Corso Ferraris prima del 2006, giova ricordare che il capostruttura RAI di quel periodo, per alcune telefonate con Moggi, riguardanti gli inviati da mandare alla Juventus, è incredibilmente accusato di associazione a delinquere a Napoli.Insomma, chi fonda un’associazione a delinquere e chi un Inter Club.Fonte: Blog di Mister X di Xavier Jacobelli
© RIPRODUZIONE RISERVATA