parola al tifoso

Balotelli e l’aggancio in classifica: il derby è già  iniziato. Ma ora…

Il derby si gioca il 24 febbraio. In Italia gli italiani voteranno per decidere chi guiderà il Paese, a San Siro Milan e Inter si sfideranno. Una partita già cominciata. Perché Balotelli prima, anche se tifava rossonero da piccolo, era un...

Eva A. Provenzano

Il derby si gioca il 24 febbraio. In Italia gli italiani voteranno per decidere chi guiderà il Paese, a San Siro Milan e Inter si sfideranno. Una partita già cominciata. Perché Balotelli prima, anche se tifava rossonero da piccolo, era un giocatore nerazzurro, cresciuto nel vivaio, arrivato presto in prima squadra per vincere tutto. Lui dice che non l'ha fatto da protagonista, quasi a rinnegare quello che è scritto sul suo 'curriculum vitae' un po' più vuoto senza quei colori rinnegati (e non li ha certo rinnegati ora). Vuole vincere tutto con il club del suo cuore. Succede, capita, gli interisti se ne faranno una ragione. 

AIUTINI - Più dura, invece accettare il momento no che si è materializzato dopo quella maledetta vittoria allo Juventus Stadium: la squadra di Stramaccioni è rimasta incollata al terzo posto in un modo o nell'altro, ma adesso ha un'avversaria in più nella lotta per la qualificazione in Champions (obiettivo dichiarato) ed è la squadra con cui convive a Milano.Moratti ha notato che l'aggancio è arrivato con una doppietta di Balo, il giocatore che aveva ceduto al Manchester City nel 2010, ma ha anche fatto notare, con una piccola battuta, che la sua doppietta è stata 'un po' aiutata diciamo'. E in effetti il rigore assegnato ai milanisti per un fallo su El Shaarawy, e decisivo per battere l'Udinese, era praticamente inesistente.

NESSUN ALIBI - A Siena, a Cassano ne era stato negato uno che invece sembrava evidente, come il fallo di mano in area che, non fischiato, ha poi portato al contropiede dell'uno a zero dei toscani segnato tra l'altro in fuorigioco. Poco importa, non ci si può attaccare ad alibi ed episodi: "Può anche starci una svista, ma non è quella che ha determinato il risultato", ha aggiunto il presidente. Per far "girare di nuovo le cose" serve ben altro che lamentarsi e l'Inter lo sa. E allora anche se è già cominciato, meglio non pensare troppo al derby: si sente nell'aria, ma per tornare a respirare serve pensare una partita alla volta. Ci sono prima Chievo e Fiorentina. (E in mezzo ci sono pure due partite di Europa League, andata e ritorno con il Cluji).

AMALA - Si, vietato pensarci anche se è inevitabile, anche se sembra vicinissimo. Le stracittadine sono partite che si aspettano tutto l'anno, ma adesso c'è una tempesta da superare, un equilibrio da ritrovare: nella testa, nelle gambe, nelle idee e senza cadere nel 'pessimismo cosmico' leopardiano, lasciando sempre sullo sfondo il nerazzurro (il nero e l'azzurro) delle cose. E chi questi due colori non li ha mai rinnegati sa esattamente cosa significano. 

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