Leonardo? Dalle stelle alla stalle, è proprio il caso di usare questa celebre espressione. Prima grande timoniere della rimonta, ora gli è bastato perdere il derby per essere catapultato in una dimensione piuttosto critica. I rossoneri pronti a chiamarlo Giuda, a insultarlo, ma noi nerazzurri ci stiamo, in qualche maniera, avvicinando a un modo di fare incivile che non ci appartiene. Le critiche, a inizio Campionato, indirizzate a Benitez, al momento hanno cambiato destinatario: tutti a puntare il dito contro Leo. Il tecnico spagnolo godeva di poca stima anche tra gli stessi giocatori. Col ct brasiliano tutta un'altra storia: entusiasmo, voglia di fare, grinta, almeno fino alla sfida di ritorno col Milan.
parola al tifoso
Basta sognare il clone di Mou!
Leonardo? Dalle stelle alla stalle, è proprio il caso di usare questa celebre espressione. Prima grande timoniere della rimonta, ora gli è bastato perdere il derby per essere catapultato in una dimensione piuttosto critica. I rossoneri pronti a...
Adesso molti condannano Moratti per la scelta fatta, ovvero portare un ex rossonero in casa Inter. Ma non penso sia questo il punto. Insomma accusare il solo Leo per l'errore del derby, mi sembra alquanto riduttivo. Occorre sempre trovare un capro espiatorio, e nel crudele mondo del calcio, di solito, questo coincide con la figura del mister di turno. Certamente Leo ha commesso i suoi errori, in varie partite (con la Juventus, col Brescia e, appunto, col Milan) ma i giocatori? Non hanno dato il massimo. Si sono arresi, proprio nel match decisivo. Poco contano l'arbitraggio, i goal quasi fatti, ma falliti. Occorreva vincere, ma il risultato è stato assai diverso. L'entusiasmo, la determinazione, il coraggio, dove sono finiti? Questi valori ci hanno permesso di raggiungere il traguardo del Triplete, ma anche di rimontare in campionato in corso, partendo da uno svantaggio non indifferente. Saranno sazi di vittorie? Forse alcuni avrebbero preferito trovarsi altrove? Non ci è dato saperlo con certezza, anche se le prestazioni fanno sorgere qualche dubbio.
Con Mourinho era tutto diverso. Non c'è nulla di più vero, ma non possiamo certo sperare, per l'eternità, di vederlo nuovamente sulla panchina nerazzurra per poter tornare a vincere. Leo non è Mou, ok. Il portoghese resterà sempre nei nostri cuori, in fondo fu amore a prima vista, fortificato da un sentimento che è cresciuto giorno dopo giorno, o meglio, giornata dopo giornata, fino a raggiungere l'apice con i successi del 2010. Ma lo Special One è il passato, Leo il presente. Siamo stati sempre pronti e agguerriti nel difendere il primo, mentre siamo meno propensi a difendere e perdonare il secondo. Una cosa è certa, se la squadra perde, è il gruppo a perdere, non il singolo allenatore. Ed è la stessa identica cosa in caso di vittoria. Tuttavia sarebbe giusto metterci l'anima in pace, senza continuare la ricerca disperata di un nuovo Mou, di un clone magari. Sarebbe più sano sperare in una maggiore consapevolezza da parte dei nostri giocatori, accompagnata da più grinta e personalità in panchina.
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