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parola al tifoso
Un gol che ha tagliato le gambe. L'interista medio ha impiegato più di venti minuti per riprendersi almeno parzialmente dallo shock causato dalla rete di Brandao.
Proprio quando si attendeva il lieto fine, l'episodio che avrebbe permesso a tutti di liberare il fatidico urlo di gioia, è arrivato come una mazzata il centrale e neanche tanto potente tiro del calciatore brasiliano che ha trafitto Julio Cesar. Questa partita è sicuramente l'emblema della stagione nerazzurra. Affanni, fatiche e tanto lavoro spazzati via da un lancio senza pretese che si è trasformato nell'assist di uno dei gol più letali per la storia recente dell'Inter. Una eventuale vittoria avrebbe aperto scenari davvero interessanti per gli uomini di Ranieri che, con una mano dall'urna dell'Uefa, si sarebbero potuti rivelare paradisiaci.
E invece siamo qui a commentare in maniera alquanto traumatica l'eliminazione dalla corsa alla coppa europea più ambita. Stasera è calato il sipario su un ciclo che ha scritto la storia nerazzurra, che ha portato a tante soddisfazioni, ma che ormai rappresenta il passato della Beneamata. Quasi inutile ribadire che molte situazioni sono state gestite davvero male. Mancati acquisti, mancate cessioni, acquisti sbagliati, cessioni sbagliate. Un mix di errori che ha portato al gol di Brandao di questa sera. Il problema non è l'eliminazione dalla Champions, il problema è il modo in cui è arrivata. Il problema è la cattiva gestione del post-triplete che ha scatentato tutto questo. Comunque sia, poco importa se finiremo questa stagione con zeru tituli. L'interista medio, quello che pian piano cerca in queste ore di riprendersi dal trauma, è disposto anche a sopportare un'annata del genere, purché venga messa in atto una rifondazione seria ed oculata, che riporti pian piano alla formazione di un gruppo saldo, volenteroso e pieno di qualità che riesca a riaccendere gli entusiasmi del popolo del Meazza.
Gente giovane, che abbia fame di vittorie, e che riesca ad integrarsi con la vecchia guardia. Nulla di trascendentale. Dovrebbe essere la normalità per gente competente e pienamente all'altezza di un incarico nella dirigenza nerazzurra. Gente come Oriali, per intenderci...
Twitter @DanViti
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