CARA INTER, SIAMO IN MEZZO AL MARE IN TEMPESTA. COME SEMPRE, DOPOTUTTO

Eh si cara Inter, ci risiamo. Tifare per te in serate come questa è difficile, ma è pure un TALENTO. Lo ammetto quando ho visto la palla partire dal piede di Seedorf e insaccarsi in rete il mio cuore nerazzurro per un attimo si è fermato e...

Eh si cara Inter, ci risiamo. Tifare per te in serate come questa è difficile, ma è pure un TALENTO. Lo ammetto quando ho visto la palla partire dal piede di Seedorf e insaccarsi in rete il mio cuore nerazzurro per un attimo si è fermato e avrei voluto fermare pure il mondo e riavvolgere il nastro di questo fine settimana troppo complicato. Mi sono ricordata che non si può quando il mio cellulare si è iluminato di un messaggo orribile: "SIETE FINITI". Un mio simpaticissimo (come un pugno in un occhio) collega Bilanista mi aveva appena sbattuto in faccia la sua triste verità. Si, sono ad un solo centimetro da noi per quanto possa sembrarmi IMPENSABILE. E sono proprio i più antipatici, quelli che se perdono in champions "c'è il campionato" e se perdono in campionato "c'è la champions". Il suono orribile delle loro parole sfonda i miei timpani ogni lunedì mattina, ti guardano dall'alto in basso sempre, a prescidere, (come il loro presidente quando sale sul pulpito) e si scordano giornate d'estate in cui 4 gol sembrano troppo pochi e giornate d'inverno in cui non riescono a batterci neanche in dodici contro nove. Ok, respiro. Siamo rovinosamente scivolati in acque salate, salatissime, di nuovo. Mi è sembrato di tornare indietro nel tempo. Siamo in mezzo al mare in tempesta, si, di nuovo. Chissà perchè le nostre cadute sono agli occhi degli altri sempre le peggiori. Abbiamo superato crisi, lampi, tuoni, Poborsky in quella innominabile, maledetta, giornata di maggio, il Valencia, il Villareal, i derby persi pareggiando, l'onda anomala Moggi, il Manchester. Quante volte abbiamo creduto l'isola IRRAGIUNGIBILE. Però me l'hanno insegnato i tuoi colori. Vivendo ogni giorno nel nerazzurro delle cose ho imparato che SE NE ESCE. E' la cosa migliore uscirne. Perchè "si va per mare e per oceano molto spesso e hai una paura certe volte che non ti immagini, ma un bel giorno rispunta il sole, senti l'odore della terra, ed è bellissimo. (s.w.)". E in quelle giornate mi ricordo che SEI e sarai sempre l'unica cosa da salvare.