Care vecchie abitudini

Una giornata di campionato così lunga non si era mai vista. E’ iniziata (bene) martedì e si è conclusa (benissimo) ieri, con la trasferta a Bari. No, non è stata un’Inter brillante: il gioco ha latitato per un intero tempo e la...

Una giornata di campionato così lunga non si era mai vista. E' iniziata (bene) martedì e si è conclusa (benissimo) ieri, con la trasferta a Bari. No, non è stata un'Inter brillante: il gioco ha latitato per un intero tempo e la squadra ha sofferto l'abbondanza di punte slegate da un centrocampo assente e poco produttivo. Il pressing proposto dal Bari è stato pian piano addormentato dai nerazzurri e dopo una ventina di minuti era chiaro a che per ottenere i 3 agognati punti ci fosse bisogno di qualcosa in più. E questo qualcosa in più è arrivato nel secondo tempo, quando Leo sostituisce la controfigura del Principe con Wesley Sneijder, correggendo il tiro in corsa. Poi Chivu commette uno di quei gesti che quando vedi al rallentatore una cosa come un miliardo di volte, ti fa andare in iperventilazione tutte le volte. Non ci sono scuse, è vero. Siamo però contenti che quelle di Chivu siano arrivate. L'Inter si impossessa di un -7 che ci piace tantissimo. Fondamentale era vincere con il Bari perchè il rischio di pensare già alla Roma era grosso. In una giornata di campionato così favorevole l'Inter agguanta il 3° posto in classifica, con il miglior attacco insieme all'altra squadra di Milano. E proprio l'attacco è stato il maggior banco di prova per i nuovi acquisti: 4 dei 6 gol segnati vengono dalle new entry. Il Pazzo e Kharja convincono, segnano e si fanno testimonial dell'operazione rimonta. A spiegare la strana sensazione di dover improvvisamente inseguire, Julio Cesar, che non vorremmo più vedere lontano dai nostri pali. Non siamo più abituati a stare dietro, da quando sono all'Inter non era mai successo. Ma proprio per questo ci proveremo. A prendere l'ascensore verso le cime alte della classifica. Ah, le care vecchie abitudini...