Premessa importante: Amo l’Inter! Sono tifoso nerazzurro dall’età di 5 anni. Amo questi colori, Amo questa squadra, soffro quando perde e sono felicissimo quando vince. Mi sono innamorato di tanti campioni e chi piu’ chi meno mi hanno dato gioie e dolori ma ci sta.
parola al tifoso
Caro Mario ti scrivo
Premessa importante: Amo l’Inter! Sono tifoso nerazzurro dall’età di 5 anni. Amo questi colori, Amo questa squadra, soffro quando perde e sono felicissimo quando vince. Mi sono innamorato di tanti campioni e chi piu’ chi meno mi hanno dato...
Caro Mario con te il discorso cambia.
Domenica eri allo stadio a vedere la tua ex squadra (?). Perche’ sei venuto? Perche’ sei tornato? Io tifoso interista non ti voglio piu’. Nei giusti modi e con le giuste osservazioni il popolo interista non ti vuole piu’ e quindi ero con loro quando ti hanno fischiato. Perche’ fischiare, e’ rimasto uno dei pochi modi civili per dire: non ti sopporto non ti ho mai venerato, e ora vai per la tua strada e lasciaci in pace. Sei libero di fare quello che vuoi, senza dubbio, puoi andare al Milan, puoi andare alla Juve, puoi andare in curva Sud o dovunque tu voglia. Ti rispettero’ sempre come avversario , infatti ti ho fischiato, ma non ti rispettero’ mai e poi mai come uomo o come ex.Vedi caro Mario, tu mi hai fatto ritornare in mente un fatto che mi e’ capitato nella mia carriera (dilettante) calcistica.Un pomeriggio di tanti anni fa al termine di una partita, capitammo in uno spogliatoio molto sporco, senza nulla per terra, e io al termine della doccia ho usato la maglietta di gara come tappettino per i piedi; non l’avessi mai fatto. Il mio allenatore si imbestiali’ come non mai dicendomi che la maglietta non si poteva usare in quel modo. Mi chiese di chiedere scusa ai compagni e la domenica successiva non mi fece giocare. Da quel giorno io ho venerato tutte le maglie che ho indossato e ringraziato il mio mister per avermi fatto capire il valore dei simboli e della maglia.
Caro Mario tu quella maglia l’hai lanciata con disprezzo, hai fatto una cosa mille volte piu’ grave della mia, quindi: SPARISCI.
Con affetto,
Riccardo Fusato
© RIPRODUZIONE RISERVATA