parola al tifoso

E’ tutto vero

Amareggiati. Passateci almeno l’eufemismo. I tifosi della Beneamata allo scoccare dell’ora X, le 19 del 31 agosto, giorno di chiusura del calciomercato, sono piuttosto amareggiati. Amareggiati perchè la casella ACQUISTI porta scritti...

Giovanni Montopoli

Amareggiati. Passateci almeno l'eufemismo. I tifosi della Beneamata allo scoccare dell'ora X, le 19 del 31 agosto, giorno di chiusura del calciomercato, sono piuttosto amareggiati.Amareggiati perchè la casella ACQUISTI porta scritti i nomi di Coutinho, Biabiany e Mariga. Discreti giocatori e giovani promesse. Questo il magro bottino l'indomani dell'abbuffata di trofei. Il sogno vissuto a Madrid il 22 maggio del 2010 oramai un ricordo che ci tiene alto il morale. Le speranze per il futuro si fanno tenui, sopratutto se ci si affaccia in casa del vicino che riporta in dote al nostro campionato un campione che per anni ha infiammato il Meazza, il Meazza Nerazzurro. L'eleganza ci impone di guardare in casa propria, e noi lo facciamo. Non ci è dato sapere quali siano i reali motivi che hanno portato la società di Corso Vittorio Emanuele a chiudere una sessione di mercato mai tanto scarna come questa; ci sarà sicuramente stato un occhio di riguardo verso il tanto acclamato Fair-play finanziario, un bilancio spesso con il segno meno davanti, la situazione economica non proprio florida che colpisce il nostro paese, tutto, ma la domanda o meglio, la richiesta che molti cuori nerazzurri avanzavano alla nostra società era semplice, un nome, un nome per rispondere colpo su colpo agli scoppiettanti acquisti del vicino; un nome per migliorare una rosa competitiva, un nome per sperare che tutto quello che è stato fatto in questi anni non vada buttato nella spazzatura, un nome, perchè quello serviva. Undici titolari sulla carta inamovibili, una panchina con un mix di “molta esperienza” e forse troppa freschezza, nessun rincalzo degno di questo nome e sopratutto un tecnico che in tre gare ha convinto molto, molto poco. È solo l'inizio certo, non facciamo drammi. E' vero, abbiamo pareggiato la prima gara di campionato come nelle ultime tre stagioni, e i risultati sono sotto gli occhi di tutti, ma alle nostre spalle c'era vuoto cosmico che ci lasciava dormire sonni tranquilli. L'interista è un tifoso coriaceo e passionale come pochi, abituato da sempre a soffrire guadagnandosi sul campo quanto dovuto. Probabilmente stiamo esagerando, ma almeno a caldo, passateci questo stato d'animo, il tempo sarà la giusta cura e le soddisfazioni che tutto l'ambiente si augura mancheranno, in fondo, come NOI, NESSUNO, ma dateci le armi giuste per continuare a crederci.