parola al tifoso

Essere interista e’ nobless oblige

Giovanni Montopoli

Marco Civardi è un nuovo collaboratore di fcinter1908.it. Vive a Tokyo e dal Giappone segue con costanza e trepidazione le avventure della nostra Beneamata.

di Marco Civardi

Non e’ solo perche’ non siamo mai stati in B che abbiamo questo ‘privilegio’. Una societa’ che promuove iniziative come Inter Campus e’ un esempio vivente sul ‘da farsi’ testimoniando le azioni intraprese dal calcio d’elite come l’Inter che crea opportunita’ per far crescere i ragazzi di ogni nazionalita’. Questa stessa societa’ riesce a investire con lungimiranza su giovani talentuosi (Benedetti, Ranocchia, Biabiany, Coutinho, Obi), nello stesso anno in cui e’ stata capace di vincere il triplete cambiando il 50% dei titolari. L’ Internazionale riesce a trasmettere un brivido di energia nerazzurra, che diventa furore agonistico, a giocatori provenienti da tutto il mondo dimostrando che la ‘fratellanza nerazzurra’ non ha confini. Per chi non era al mondo negli anni della prima Grande Inter e’ allo stesso tempo educativo e bellissimo ossevare la stupenda dimensione sportiva e umana della Grande Inter di questi anni. Non dimentichiamoci che, prima di arrivare allo zenith di adesso, tutti gli interisti hanno imparato a saper perdere negli anni scorsi e anche questa e’ una dote rara. Un esempio dell’essere interista lo si trova nei vari Cordoba e Materazzi da una parte e in Crespo e Cruz dall’altra, i quali, dalla difesa all’ attacco, non solo hanno contribuito egregiamente ai successi nerazzurri capitalizzando il loro momento d’oro quando giocavano sempre e facevano la differenza ma in piu’ si sono fatti notare per come hanno gestito i momenti ‘bui’ dove le esigenze di squadra hanno richiesto a questi campioni di accomodarsi in panchina. Ed e’ proprio in questi momenti dove hanno dimostrato la grandezza di essere Interisti, raddoppiando gli sforzi in allenamento senza mai polemizzare, sapendo che la priorita’ e’ volere il bene dell’Inter. Tutti noi giovani siamo stimolati a pensare ed agire positivamente sapendo che lo spirito di fratellanza e l’unita’ d’intenti prevale su qualsiasi cosa. Sposando questi valori e’ un piacevole orgoglio essere interisti al giorno d’oggi. Nel nostro piccolo, il Tokyo Inter Club rappresenta gia’ ben 6 nazionalita’ (Italia, Giappone, Brasile, Cina, Ghana, Svizzera e presto Camerun) e questo dimostra che l’Inter riesce a creare spirito di fratellanza al di la’ di lingue, culture e religioni diverse.

D’altronde il Muggiani aveva gia’ saputo anticipare come la nascita dell’Inter si fondasse su uno spirito di fratellanza internazionale e noi del Tokyo Inter Club vogliamo rappresentare e interpretare questo credo nel miglior modo possibile.