parola al tifoso

FOTOSEQUENZA – Cordoba a Solo Inter. I tifosi: “Grazie di tutto…”

Si sono messi in fila ad aspettarlo già alle due e mezza. Hanno risposto con pazienza ai passanti ignari: “Chi c’è?“. “Ivan Ramiro Cordoba“, gli hanno risposto in coro. Qualcuno si è accodato, qualcun altro se...

Eva A. Provenzano

Si sono messi in fila ad aspettarlo già alle due e mezza. Hanno risposto con pazienza ai passanti ignari: "Chi c'è?". "Ivan Ramiro Cordoba", gli hanno risposto in coro. Qualcuno si è accodato, qualcun altro se n'è andato scrollando la testa: "E chi è?". Se non lo sa (o finge di non saperlo) non può essere interista. Perché i tifosi nerazzurri lo sanno bene chi è Ivan Ramiro. 13 anni (o quasi) con la stessa maglia addosso: velocità indimenticabile, centrale capace di saltare da fermo fino ad un metro e mezzo, uno di quelli che arrivano e semplicemente restano. "Un amico carissimo che ha fatto per gli altri cose importanti", come lo ha definito Bedy Moratti, presidentessa degli Inter Club e sorella del presidente.

Per il suo Paese, la Colombia, lui è l'esempio di tanti giovani innamorati del calcio. Come Fredy Guarin che lo ha definito una guida, che ha scelto l'Inter due anni fa perché Ivan gli ha insegnato cosa significa appartenere ad una squadra così. "Ci lascia un fratello - dice capitan Zanetti - ha fatto tutto per noi anche nei momenti difficili, anche quando era infortunato, mi ha aiutato tanto, mi auguro resti con noi". Non sa ancora che ruolo avrà in questa famiglia. La sua, quella formata da moglie e figli, reclama attenzioni: "Sono sereno, ho scelto di lasciare per loro e sono contento di fare il papà", ci spiega il difensore. Disponibile, sorridente: firma autografi e si mette in posa per le foto. La sua maglia, la numero due è lì sul tavolo a fargli da specchio. E in tanti, gli stringono la mano e glielo dicono: "Grazie Ivan, grazie per esserci stato, grazie di essere stato interista. Grazie. Di tutto".