parola al tifoso

Guarin, uno sguardo e ti aggredisce! Errori e squalifiche: è il caso?

Eva A. Provenzano

Spesso quando nelle nostre analisi del post gara diamo agli arbitraggi il giusto peso e alle assenze pure veniamo tacciati di essere ‘troppo interisti‘. Si, forse lo siamo per davvero, ma non ci sembra così scandaloso. Le cose strane...

Spesso quando nelle nostre analisi del post gara diamo agli arbitraggi il giusto peso e alle assenze pure veniamo tacciati di essere 'troppo interisti'. Si, forse lo siamo per davvero, ma non ci sembra così scandaloso. Le cose strane qui sono altre e non tenerne conto è sbagliato come è sbagliato non tenere conto dei limiti tattici e tecnici di una squadra. Prendiamo in considerazione quelli per carità, ma non dimentichiamoci del resto.

COMPENSAZIONI E TEORIE - L'Inter ad agosto era solo una buona formazione che poteva galleggiare in campionato. Nella prima parte della stagione la squadra nerazzurra - che piaccia oppure no - ha dimostrato di poter stare in alto, di giocarsela, ma ogni volta che ha smentito puntualmente le teorie sulle sue debolezze c'è stato qualcos'altro a fermarla. E parliamo evidentemente degli errori arbitrali, senza giri di parole. I torti si compensano con i favori, dicono. Forse, ma quello che preoccupa più di un rigore non dato è l'atteggiamento nei confronti dei nerazzurri. "E' sempre così", dice sussurrando a denti stretti Stramaccioni. Uno che ha capito subito 'il ritornello': non parla di errori, non lo fa perché anche quando Moratti sbotta contro tutto e tutti, e dice che c'è qualcosa che non va se si sbaglia sempre contro il suo club, viene quasi deriso da chi teorizza che nella Milano interista vedono i fantasmi.

MA NON E' CHE UNA QUESTIONE DI MAGLIA? - I gol in fuorigioco, i rigori e i falli in area nessuno li vede: più facile vedere la protesta di un giocatore arrivato all'esasperazione dopo che per un'intera partita ne ha viste di tutti i colori. Si, ma vale solo se la maglia che indossa è quella lì e non quell'altra. Perché se poi un'intera squadra, compresa la panchina, accerchia il guardalinee per annullare un gol agli avversari e non vengono adoperati cartellini, allora si che i fantasmi li rivediamo (andatevi a rivedere Catania-Juventus se non ve ne ricordate). 

DETTAGLI - E si vedono anche nelle piccole cose: una settimana prima, a San Siro, il portiere del Palermo rinvia decine di volte e per decine di volte perde tempo. Il pubblico protesta, l'arbitro neanche lo redarguisce. Settimana dopo al Meazza arriva il Napoli: Handanovic rinvia, venti secondi persi e arriva un giallo che Strama contesta apertamente mostrando l'orologio: "Basterebbe dare più tempo di recupero, perché questo giallo?", dice candidamente il tecnico interista. Il quarto uomo lo rispedisce in panchina. 

LE FAVOLE - Cose piccole d'accordo, ma palesi. Se volete fate anche finta di niente. Parlate di caso, parlate di vittimismi o di alibi (che in realtà nessuno vuole usare). Ma lasciate che chi invece si sente defraudato, preso in giro e preoccupato da queste situazioni lo dica. Per Fredy Guarin (quello più in forma della squadra, come lo era Cassano quando è stato squalificato dal giudice sportivo per due giornate) è stata inventata una motivazione ad hoc, 'un atteggiamento aggressivo nei confronti del guardalinee'. Il centrocampista in realtà gli dà solo un'occhiataccia (con qualche urlo annesso) perché non fa in tempo a raggiungerlo, lo fermano: prima del colombiano nessuno mai era riuscito ad aggredire solo con uno sguardo. L'episodio viene registrato dall'addizionale (e non il guardalinee aggredito, guarda un po') che però non vede a due passi un rigore sacrosanto su Ranocchia (e meglio se non parliamo delle sviste precedenti alla gara contro la Lazio...). Coincidenze? Va bene, è solo il caso. Ma adesso ci viene un naso lungo come quello di Pinocchio.