parola al tifoso

I big sulla trentina non hanno più stimoli. Eto’o non ci merita

di GIANNI CASILLO Tutto era iniziato poco più di un anno fa, quando i Nerazzurri tornarono dopo quasi mezzo secolo sul tetto d’Europa, quando la terza vittoria in quell’irripetibile Maggio 2010 chiuse il triangolo del...

Alessandro De Felice

di GIANNI CASILLO

Tutto era iniziato poco più di un anno fa, quando i Nerazzurri tornarono dopo quasi mezzo secolo sul tetto d'Europa, quando la terza vittoria in quell'irripetibile Maggio 2010 chiuse il triangolo del "maledetto" Triplete.Certo, era ampiamente prevedibile immaginare che dopo aver raggiunto la vetta inevitabilmente gli anni a venire non sarebbero stati così prosperosi di trionfi.Quello che nessun Tifoso Interista riusciva però a comprendere era quell'inspiegabile voglia di andar via palesata dai nostri calciatori più rappresentativi nell'immediato day-after, con una sorta di effetto domino difficilmente arrestabile.Poi tornò il calcio giocato, le sirene di Madrid, Londra, Manchester sembrarono finalmente placarsi, senza però mai spegnersi: il mal d'Inter riprese così la sua marcia, diffondendosi ancora una volta tra i big, i cosiddetti top-players.Sono tre mesi ormai che il nome dell'olandese Wesley Sneijder è sulla lista dei partenti, destinazione Manchester. A Samuel Eto'o sono bastati invece una decina di giorni per assecondare le proprie ansie migratorie, dicendo sì alla corte di una squadretta russa che in Italia giocherebbe, forse, in lega pro.Non venitemi a dire che sono stati i soldi, non posso pensare che il camerunense abbia accettato il trasferimento "soltanto" per i 20 mln annui del contratto, mi rifiuto (all'Inter dopotutto ne guadagnava dieci).La verità è una sola, e tornando indietro probabilmente la Società agirebbe in modo diverso: i giocatori, che tutti più o meno hanno raggiunto la soglia della trentina (mi riferisco agli eroi di Madrid), lo scorso anno riuscirono finalmente a coronare il sogno della conquista dell'Europa e probabilmente hanno in quel momento esaurito gli stimoli per difendere i Nostri Colori.Certo, non tutti, fortunatamente ci sono le apprezzate e piacevoli eccezioni (e mi riferisco a Capitan Zanetti, Cambiasso, Stankovic, Samuel) che non possono però scacciare l'amarezza del Tifoso che riesce ad amare incondizionatamente questi colori e chi li indossa per esser poi, puntualmente, tradito.L'atteggiamento di Eto'o racchiude tutto questo mio ragionamento: grazie a lui ed al suo sacrificio nell'adattarsi ai dettami di Mr. Mourinho abbiamo vinto tutto, tutti i Nerazzurri ne hanno apprezzato le qualità tecniche, tattiche, umane, appoggiandolo anche nei momenti più difficili (pochi) e sostenendolo sino allo stremo per poi vedersi abbandonare, così, in dieci giorni d'agosto, senza nemmeno un saluto.Sedotti ed abbandonati dal campione di turno, che insegue solo fama, vittorie, soldi e che probabilmente non ha mai amato davvero i Nostri Colori. E non li ha mai meritati.