parola al tifoso

I milanisti ti massacrano e tu li rispetti? No Leo, non ci siamo…

Caro Leonardo, gli interisti lo sanno da sempre. Esserlo non è una passeggiata. In Italia l’Inter ha un problema: non può permettersi di perdere una partita, figuriamoci un derby. Hai detto al mondo intero che sei felice di essere passato...

Eva A. Provenzano

Caro Leonardo, gli interisti lo sanno da sempre. Esserlo non è una passeggiata. In Italia l'Inter ha un problema: non può permettersi di perdere una partita, figuriamoci un derby. Hai detto al mondo intero che sei felice di essere passato dalla parte del nerazzurro e questa non te la perdoneranno mai. Come ti sei permesso? Come hai fatto a tradire così quelli che di te pensavano solo bene, quelli che ti hanno applaudito mentre il padrone di casa ti sbatteva il cancello in faccia?

No Leo. 'Fai invidia a Giuda'. E adesso paghi le conseguenze. Pure le sparate di Gattuso devi stare a sentire e zitto eh. Fai finta di niente, tanto è una questione di stile, giusto? I milanisti ti amavano, il loro presidente - che poi è quello che decide - no. Ma loro non avevano colpa. E non ne hanno neanche quando scrivono che devi passare a nuova vita sulla scia di Prisco e Facchetti. Sono da rispettare. Perché l'hai detto tu: "Quello che dicono nasce da un sentimento". Secondo alcuni è amore. Secondo altri è solo, esclusivamente, l'odio di chi non è abituato a sopportare certe cose. E adesso hanno avuto la loro vendetta. L'Inter ha fatto di tutto per servirgliela su un piatto d'argento. Sulle bacheche dei milanisti è spuntata la scritta 'Milan 3 Lampedusa 0'. Perché loro sono il Made in Italy (mah), noi siamo solo un barcone di stranieri.

Non si può essere carne e pesce. Se scegli di essere interista non puoi permetterti di avere buoni sentimenti per chi buoni sentimenti per l'Inter non ne ha. Ronaldo, Ibra sono solo due esempi di una lunga serie di giocatori che dalla sponda nerazzurra sono passati a quella rossonera. Credici Leo, nessuno di loro ha avuto rispetto per i tifosi interisti. 

Certe domeniche pensare a Mourinho diventa forse un atteggiamento da vedove, una riflessione ripetitiva, ma ti fa pensare alla verità. Lo stile, lo capiamo, impone il distacco, l'indifferenza. Ma se vuoi stare alla guida della Beneamata, devi essere pronto a tutto. Devi essere in grado di difenderla da tutti, persino da se stessa. Devi dire quello che pensi, fregandotene di quello che pensano di te per davvero, rispondendogli con la grinta e sul campo. Questo è l'unico modo per dare una mentalità vincente all'ambiente interista e abbiamo le prove. Se tu combatti minuto per minuto, battuta su battuta, nessuno dei tuoi uomini si arrenderà prima di te.