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parola al tifoso
“Vado al Barcellona per vincere tutto”. Ibrahimovic se n’è andato via dall’Inter così, sbattendo la porta, perché un ‘secchione’ come lui si era stancato di aspettare che ‘la classe’ maturasse per vincere nell’Europa che conta. Non poteva immaginarlo. La sua mossa si è rivelata azzeccata, ma non per lui. Migliaia di bambini di fede interista, che lo avevano ritenuto un idolo (mentre i coetanei milanisti gli dicevano ‘Hai la roulotte in seconda fila’), si sono ritrovati una maglia inutile nel cassetto, ma per fortuna non si sono scoraggiati: “Mamma, comprami quella di Milito”. E senza saperlo quella maglia è diventata leggendaria. Quello che la Beneamata ha fatto nel 2010 non ci ha fatto rimpiangere Ibracadabra, perché al suo posto c’era l’Inter, ‘la classe’ che lui ha mollato. Ci è stato insegnato ancora una volta, come se ce ne fosse bisogno, che i campioni passano (non tutti si chiamano Javier Zanetti), ma quello che resta sono i colori sulla maglia. E noi che li amiamo per davvero, mica per finta, riteniamo impossibile che il nerazzurro possa essere ‘scambiato’ con altro. E invece si, succede. Succede ai ‘fenomeni’, ai ‘re’, persino agli ‘imperatori’ di ‘cambiare sponda’, perché non dovrebbe succedere agli ‘zingari’? E si emozionano pure (o fingono di emozionarsi), mentre plagiano la folla e tu, che hai deciso di vedere l’effetto che fa, ascolti immobile le loro parole, pronunciate con quella maglia ‘fuori moda’ in mano, e intanto i tuoi neuroni nerazzurri (per sempre) fanno il resto. “Sono qui per vincere tutto” (Di nuovo?); “A mio avviso siamo la squadra più forte di Italia” (Mi sa che ti sei perso qualche puntata); “Io, Pato e Ronaldinho formeremo un attacco fortissimo” (ma Messi come sta?); “Finora non ho mai vinto la Champions” (E ti credo, se lasci l’Inter nell’anno della tripletta…); “Ma ora sono in un club che ha vinto tante volte questo trofeo” (toh guarda: Silvio si è già impossessato di lui); “Dell’Inter ho un grande ricordo, insieme abbiamo fatto tanto” (Ma c’è chi può dire di aver fatto l’impossibile); “Quello ora è il passato e poi i nerazzurri hanno vinto tutto” (Avrei voluto essere un moscerino per essere lì al tuo fianco mentre sulla poltrona ti gustavi la finale di Madrid); “E non stanno certo pensando a me” (A che ora gioca la mia Inter?).
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