parola al tifoso

IL “GENIO” ITALIANO

Giovanni Montopoli

DI CARMINE SEVERINO Alcuni dicono che il genio neroazzurro sia volato a Barcellona 6mesi fa.. Io credo che il vero genio l’Inter lo abbia ancora in casa. Sto parlando di Super Mario Balotelli, giovanissima perla nerazzurra. A Parma una sua...

DI CARMINE SEVERINO

Alcuni dicono che il genio neroazzurro sia volato a Barcellona 6mesi fa.. Io credo che il vero genio l'Inter lo abbia ancora in casa. Sto parlando di Super Mario Balotelli, giovanissima perla nerazzurra. A Parma una sua rete - dopo pochi secondi dall'ingresso in campo - ci ha permesso di pareggiare una gara dominata nel primo tempo e solo gestita nel secondo. Mario nasce a Palermo - e ripeto a Palermo - il 12 agosto 1990. Precoce il ragazzino, che già all'età di 5 anni inizia a dare i primi calci al pallone, con la maglia dell'oratorio parrocchiale di Mompiano(Brescia). Nel 2001 approda al Lumezzane e a soli 15 anni debutta in prima squadra, raccogliendo il primo record: diventa infatti il più giovane esordiente nella storia della categoria. Nel frattempo, ottiene un provino di 5 giorni al Camp Nou di Barcelona. I dirigenti della squadra catalana, che sanno riconoscere i giovani talenti, restano sbalorditi. Ma non si sa come, se lo lasciano sfuggire. Per fortuna nostra. Perchè il 31 agosto 2006 Mario diventa nerazzurro. Una storia quella con l'Inter ancora tutta da scrivere, ma già piena di pagine importanti. Mario brucia le tappe, e dopo aver vinto lo scudetto con la maglia della Primavera, diventa decisivo anche in prima squadra. Il resto è storia recente che stiamo vivendo tutti insieme giorno dopo giorno, non senza parentesi negative, che segneranno la storia - professionale e personale - di questo ragazzo più italiano di tutti gli italiani. "Se saltelli muore Balotelli": per la serie al peggio non c'è mai fine. Questa frase, Mario, se la porterà dietro - forse - per tutta la vita. Il fenomeno degli insulti razzisti - così si chiamano - sta diventando davvero ripugnante. E incontrollabile. Purtroppo è quasi una moda. Bene hanno fatto Ferrara, insieme ad altri giocatori a condannare questi episodi. Anche se a muoversi dovrebbero essere le istituzioni, che invece continuano a rimandare, a nascondersi dietro allo slogan "il razzismo non esiste". Ufficialmente... Sul campo è un'altra storia. E non veniteci a raccontare che è tutta colpa di Mario. Balotelli è italiano. Anagraficamente e sportivamente. Basta ripensare un attimo a quel 5 settembre 2008, al suo esordio con la nazionale under 21, vestito d'azzurro e abbracciato ai suoi compagni durante l'inno nazionale. Per noi che razzisti non siamo quella resta l'immagine più bella. E il desiderio uno solo: che un giorno Mario possa realizzare il suo sogno di segnare in una finale dei Mondiali. Di segnare per l'Italia, e per gli italiani. Anche per quelli che gli hanno fatto male. E dimenticare il peggio. Non mollare Mario, NOI SIAMO CON TE.