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parola al tifoso
di Florindo Ciarleglio
Nella fine degli anni 80- anni 90 calcavano i campi di calcio italiani personaggi come Maradona, Careca, i tre olandesi del Milan, i 3 tedeschi dell'Inter, Zidane e tanti altri: finanche nelle squadre non proprio di prima fascia militavano giocatori che hanno disputato finali mondiali (Troglio,Balbo, Sensini, De Zotti). In quel periodo i pezzi da 90 che giocavano in serie a portavano le loro squadre a vincere campionati mondiali, europei, coppe dei Campioni, coppe continentali. Sempre in quegli anni il Milan di Sacchi strabiliava l'Europa coi suoi gioielli e col suo modo spettacolare di rivoluzionare il calcio; il Napoli vinceva per la prima volta lo scudetto, bissandolo, e dominava la Coppa Uefa che era una competizione importantissima e meravigliosa a differenza dell'attuale Europa League snobbata e trascurata dalla stragrande maggioranza delle compagini che vi partecipano. Anche nel prosieguo degli anni l'elite del calcio internazionale militava in Italia, basta pensare che Ronaldo ce lo avevamo noi, così come avevamo noi Shevchenko, Kakà, Nedved,Eto'o, tanto per citare solo dei nomi. Via via col passare del tempo il calcio italianno ha perso di importanza: fra i giocatori di assoluto livello internazionale ci sono rimasti Ibrahimovic(che pure non ha mai vinto la Champions nè niente con la sua nazionale) e pochi altri, stiamo perdendo via via tutti i pezzi del mosaico del nostro torneo che prima era invidiato da tutti mentre adesso è retrocesso al quarto-quinto posto della gerarchia. Abbiamo appena perso Eto'o e un giovane di assoluta classe che campione diventerà come Sanchez (chi lo ha acquistato?), un domani magari non lontanissimo anche Sneijder, Pato e Thiago Silva potrebbero partire in nome della quadratura dei bilanci e del fair-play finanziario.
Il risultato di tutto ciò è che vi è un livellamento verso il basso a causa del quale, se si eccettua il miracolo-Inter di 2 anni fa, quando saliamo sul palcoscenico internazionale finiamo per soccombere soprattutto dal punto di vista della qualità. Inutile chiedersi il perchè del fatto che il Barcellona domina in Champions e la Spagna vince europei e mondiali. Inutile chiedersi perchè anche la Premiership è più competitiva della serie A. Il calciomercato appena concluso ha portato in Italia per la maggior parte calciatori ababstanza buoni (gli acquisti della Roma, Vidal della Juve, l'attempato Klose e Cissè per la Lazio, tanto per fare degli esempi), altri ottimi (Forlan),alcune incognite, ma a conti fatti abbiamo salutato un campione assoluto, uno dei pochi rimasti come già detto (Eto'o), e nella soppesata sulla bilancia il livello della qualità si è sicuramente abbassato.
Nell'ottica di questo calciomercato non certo sfarzoso, il Milan a mio avviso si presenta sulla griglia di partenza con una marcia in più data dal campionato appena vinto quasi in scioltezza, dal non aver indebolito la rosa e da alcuni acquisti che hanno completato la squadra specie nel settore-ricncalzi; il Napoli pare essersi rinforzato non avendo ceduto i big e avendo acquistato Inler e Dzemaili che a prima vista formano una coppia di centrocampo più forte di quella che comunque lo ha portato in Champions; la Juve ha speso molto, investendo sul nuovo progetto-Conte, qualche ottima entrata (Pirlo-Vucinic), riscatti di valore (Matri-Quagliarella), ma appare non al top nel settore difensivo; la Roma ha puntato sul progetto Luis Enrique, ringiovandendo la rosa, e su molti acquisti provenienti dai campionati esteri, alcuni dei quali appaiono di qualità (Pjanic,Lamela, Stekelenburg,Krkic) ma ai quali va dato tempo; bene ha operato la Lazio che però dovrebbe osare di più tatticamente mentre l'Udinese ha sostituito Inler,sanchez e Zapata praticamente con il nulla ed è stata eliminata nel preliminare della Champions dall'Arsenal più scarso degli ultimi 20 anni. Per quanto riguarda l'Inter, la cessione di Eto'o ha mostrato come la tendenza di Moratti, già avviata la scorsa estate, sia quella di risanare le casse dopo l'abbuffata del 2010 e dopo anni di spese importanti. Forlan appare una garanzia, Poli un giovane centrocampista che ha già mostrato il suo valore ma andrà valutato per come assorbirà l'infortunio, Castaignos un oggetto misterioso da scoprire, Zarate andrà catechizzato sul come non essere egoista. L'incognita sono la difesa a 3 che non convince nessuno ma sulla quale Gasperini sembra voler puntare a tutti i costi (dovrebbe correggersi) e il fatto che il settore di centrocampo andava forse completato maggiormente considerati gli acciacchi e l'età dei leader Cambiasso-Stankovic-Thiago Motta.
Quello che si evince da questo quadro è che magari, come speriamo, continueremo ad entusiasmarci la domenica mentre in Europa continueremo a soccombere al Barcellona, al Real e alle inglesi, sperando che il campo smentirà i pronostici.
Florindo Ciarleglio
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