parola al tifoso

Il mosaico Inter si sta ricomponendo

Alessandro De Felice

di DANILO ANTONIO FERRARI Se non fosse pazza non sarebbe l’Inter!!! Quanto è paradossale la situazione attuale nella quale la Beneamata è in piena zona retrocessione in Campionato ed invece è lanciatissima in Champions dopo la sconfitta...

di DANILO ANTONIO FERRARI

Se non fosse pazza non sarebbe l’Inter!!! Quanto è paradossale la situazione attuale nella quale la Beneamata è in piena zona retrocessione in Campionato ed invece è lanciatissima in Champions dopo la sconfitta iniziale con il Trabzonspor. Qualche anno fa primeggiava in campionato e riusciva a superare il girone eliminatorio di Champions all’ultima partita utile e  magari per differenza reti.A Lilla la squadra ha sofferto forse anche più del previsto, ma ha portato a casa un risultato utilissimo anche per il morale. Sarebbe bastato un solo episodio “non fortunato” come quelli che accadono spesso in Campionato e forse anche il risultato sarebbe stato diverso. Ed il calcio ancora una volta conferma quanto spesso il risultato di una partita è condizionato da un solo episodio, positivo o negativo che sia, e che basta un gol al 90’ per mutare radicalmente il giudizio su una partita di calcio. Oggi l’Inter è una squadra di eroi che hanno espugnato Lilla. Se, per puro caso il Lilla avesse fatto un gol al 90’ si sarebbe parlato e scritto di solita squadra in difficoltà ed incapace di vincere. Tutti dovremmo essere più obiettivi ed imparare a giudicare le prestazioni di una squadra indipendentemente dal risultato, ma, si sa, il risultato alla fine è quello che conta.Comunque a Lilla si è vista un’Inter “quadrata” ed a tal proposito utili ed efficaci sono stati i rientri di Thiago Motta e Sneijder. Le assenze nel calcio si fanno sempre sentire e non ritengo giusto dire che  “con rose di 30 giocatori” le assenze non devono essere un alibi. A volte ci sono assenze talmente pesanti che condizionano immancabilmente le prestazioni di una squadra.E comunque ritengo importanti alcuni cambiamenti nello scacchiere nerazzurro che hanno dato più equilibrio e compattezza alla squadra.Innanzitutto il ritorno di Chivu nel suo ruolo naturale di centrale difensivo: il rumeno ha ragione quando dice di giocare da anni in un ruolo diverso dal suo ruolo naturale. All’Ajax prima ed alla Roma poi, ha giocato da centrale difensivo ad altissimi livelli. Certo, in questi ultimi anni si è preferita la fisicità di Lucio e Samuel, ma ora che i due sudamericani sono un poco “invecchiati”, il ritorno di Chivu al centro della difesa (magari vicino a Ranocchia) può portare un po’ più di freschezza e soprattutto tecnica visto che il rumeno, dotato di ottima tecnica individuale e buona visione di gioco, può anche garantire delle ripartenze ragionate dalle retrovie ed impostare lui stesso, da dietro, la manovra. Cosa che né Lucio né Samuel possono garantire.Il ritorno in mezzo al campo di Thiago Motta ha riportato fisicità, tecnica ed equilibrio e soprattutto, come già faceva Leonardo la scorsa stagione, ha permesso a Ranieri di far giocare Cambiasso un po’ più avanzato sul centrosinistra, in grado anche di inserirsi più frequentemente nelle azioni offensive. E purtroppo un vice-Thiago Motta l’Inter non l’ha e se manca non ci sono alternative tattiche che possano permettere questo impiego di Cambiasso.Da non sottovalutare infine l’innesto di Zarate: è vero che Pazzini e Milito (in assenza di Forlan) possono giocare insieme, ma da quando esiste il calcio ed esistono le “due punte”, la complementarietà delle stesse può essere fondamentale. Insomma, per chi ne capisce di calcio non è difficile comprendere ciò che intendo dire. E’ molto meglio assortita la coppia Pazzini-Zarate (una prima punta ed una seconda punta con caratteristiche diametralmente opposte) che non la coppia Pazzini-Milito. E l’argentino ex Lazio ha tutti i numeri per diventare un grande giocatore. Può essere per Pazzini ciò che era per Pazzini stesso il buon Cassano alla Sampdoria. E quanti gol ha fatto Pazzini in blucerchiato grazie a Cassano!!!!!E, dulcis in fundo, il rientro di Sneijder alle spalle dei nuovi (auguriamoci) “Gemelli del Gol” è fondamentale: nessuno in questa squadra può sostituire Sneijder e, statecene certi che con lui sempre in campo e nel suo “ruolo naturale” fin dall’inizio della stagione, l’Inter non sarebbe a soli 4 punti in classifica in Campionato.Insomma pian piano, dopo il ritardo dovuto a cambi di moduli, di allenatore e ad assenze importanti, forse Ranieri sta componendo il giusto mosaico per creare un’Inter più logica e conseguentemente più efficace. Ma ora non illudiamoci. Domenica a Milano arriva  il Chievo e se non si vince sono veramente dolori.La parola d’ordine ora deve essere una sola: “Continuità”.Forza Inter.