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parola al tifoso
Il 22 maggio 2010 ha colpito i cuori nerazzurri e li ha conquistati per sempre. Sulla Champions e sul Triplete la firma l'ha messa lui: Diego Milito. E' un periodo davvero complicato per l'argentino che dopo un anno passato a combattere contro gli infortuni, adesso si è messo a fare a sportellate con i gol, quello che sapeva fare meglio. Gli interisti non riescono a spiegarselo, ma non riescono a rinnegarlo. La stima dei tifosi nerazzurri Dieguito se l'è conquistata con i fatti e nessuno vuole dimenticarli. Peccato solo per quelle parole pronunciate dopo due minuti dalla finale vinta a Madrid: "Non so se resto". Da lì sembra essere cominciata la maledizione.
E adesso gli interisti si arrabbiano, non ci credono, ma non vorrebbero vederlo così: sperano che si rialzi in fretta, che si riprenda l'Inter. Non c'è altra cura: l'astinenza da gol, si cura con i gol. Ne ha fatti tanti anche con la maglia del Genoa e anche da quelle parti nessuno ha dimenticato. Ne è prova l'applauso fragoroso che ne accompagna l'uscita nell'ennesima serata storta. Contro la sua ex squadra il Principe sbaglia ancora da un passo dalla porta e sorride amaro. Irriconoscibile. Troppo brutto per essere vero. Ranieri dice che prima o poi lo porterà in pellegrinaggio a Roma, intanto continua a credere in lui perché sa che solo rincuorandolo può aiutarlo. Ci sarà forse da aspettare ancora, ma chi conosce le favole e sa aspettare il lieto fine sa che i principi trovano sempre il modo di tornare a casa.
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