parola al tifoso

Il prossimo un mercato epocale…la società  è a un bivio

di CLAUDIO SARA Credo che si dovrebbe iniziare a lanciare – ciascuno nel suo piccolo – una campagna per far comprendere ai nostri dirigenti che il prossimo calciomercato avrà una portata “epocale”. Sarà il bivio, il...

Alessandro De Felice

di CLAUDIO SARA

Credo che si dovrebbe iniziare a lanciare - ciascuno nel suo piccolo - una campagna per far comprendere ai nostri dirigenti che il prossimo calciomercato avrà una portata "epocale". Sarà il bivio, il discrimine tra la vera e stabile competitività dentro e fuori dal campo e il ritorno agli anni di un'Inter grigia e perdente. In soldoni (è proprio il caso di dirlo), servono cospicui investimenti per campioni di assoluta e immediata affidabilità, da aggiungere al blocco dei giocatori della rosa attuale più vivi ed efficienti.

Sorrido amaro quando sento dire dai mezzi di informazione che il progetto neroazzurro sarebbe: un acquisto per reparto e la cessione di due tra Maicon, Milito, Julio Cesar, Sneijder. Questo, a mio parere, sarebbe un piano di indebolimento, se corrispondesse al vero. Peraltro, è più probabile oltre che logico, che le cessioni eccellenti siano nefaste e pericolose piuttosto che positive e foriere di successi. Non sempre, infatti, gli affari possono riuscire come lo scambio Eto'o-Ibra.

Anche in quel caso, peraltro, a voler puntualizzare, va detto che, se è vero che da quell'operazione è nata la grande Inter di Mourinho, è altrettanto vero che quello scambio ha consentito al Milan di acquistare, a distanza di un anno, l'unico grande "solista", in quanto tale capace di cambiare volto ad una squadra mediocre e di portarla a scucire lo scudetto dalle maglie neroazzurre.

Per chiudere, i vari Pazzini e Nagatomo, secondo la mia idea, dovranno essere valide soluzioni per la prossima stagione ma considerarli titolari stabili ed inamovibili, non sarebbe certamente un buon viatico. Attendo con trepidazione buoni segnali sulle intenzioni del presidente nella consapevolezza della mia sostanziale "irriconoscenza" e della pretenziosità delle mie attese di malato di...Inter.