Di Fabrizio Ruggeri
parola al tifoso
IL VATE DI SETUBAL E L’ARCIVESCOVO DI MADRID
Di Fabrizio Ruggeri Quindici giorni fa, prima della partita che ci ha consegnato la Coppa dei Campioni (io preferisco chiamarla così), l’ottimo Marco Foroni di Sky ebbe modo di intervistare Rafael Benitez per interrogarlo sul suo futuro. Non si...
Quindici giorni fa, prima della partita che ci ha consegnato la Coppa dei Campioni (io preferisco chiamarla così), l’ottimo Marco Foroni di Sky ebbe modo di intervistare Rafael Benitez per interrogarlo sul suo futuro.Non si era ancora certi, (o meglio noi tifosi non lo eravamo giacché nell’ambiente si vociferava da tempo), della partenza del Vate di Setubal, e, a precisa domanda da parte di Foroni sull’Inter il rubicondo faccione di Benitez si illuminò, dando a me la sensazione netta che Mourinho ci avrebbe lasciato e che al suo posto si sarebbe accasato il buon Rafa.Ebbene, io questa scelta da parte della società non la condivido: non già perché io sono un vedovo del Vate di Setubal, ma non è condivisibile, a mio avviso, la svolta copernicana della società.Infatti ho sempre criticato le conferenze stampa degli addetti ai lavori del calcio italiano, che sembrano intrise di buonismo, piene di salamelecchi di facciata, tipiche del mondo clerico buonista italiano. E più volte ebbi a dire che doveva venire un Portoghese in Italia, per insegnarci a stare al mondo: perché il Vate è stato un uomo di rottura con il sistema. Adesso, con l’avvento di Benitez, (che secondo me somiglia ad un arcivescovo), torneremo indietro, adeguandoci al sistema. Per carità, guadagneremo sicuramente in simpatia (il buon Rafa ispira affetto con quel faccione rubicondo), ma da un punto di vista tecnico sarà la scelta giusta?I risultati lo diranno… Tuttavia non posso fare a meno di notare che, nonostante il curriculum e il palmares dell’arcivescovo madrileno, puntualmente pubblicati dall’amico Ivan Adornato su questo sito, io ritengo Benitez un allenatore di seconda, se non di terza fascia.Ha vinto in Spagna due campionati ed è poi approdato a Liverpool, dove in cinque anni non ha mai vinto una Premier League (eppure la squadra era attrezzata per farlo) ed ha accumulato distanze siderali dalla prima in classifica, ma mi si potrebbe obiettare che ha vinto una Champions, anche se io continuo a ritenere che l’ha vinta grazie ad un suicidio dei cugini milanisti. Mi si potrebbe dire, a tal proposito, che proprio per questo dobbiamo accettarlo con maggiore entusiasmo, ma io non sono provinciale e, le disgrazie dei cugini, che fino a quindici giorni fa, erano il principale motivo di gaudio, non sono, a mio modestissimo parere, una valida linea di discrimine per dire chi può venire ad allenare l’Inter e chi no.Ragion per cui io non condivido nè la scelta della società, né la battuta di Oriali che rammentava Benitez per il 25-5-2005. Dopo di che, magari l’arcivescovo ci smentirà con i risultati, magari farà cose strabilianti, ma, se devo fidarmi delle mie sensazioni, la scelta di puntare su di lui non pare per nulla convincente, non per il paragone con il suo predecessore (sarebbe ingeneroso), ma per la caratura tecnica del personaggio.Ma va bene così: saremo più simpatici, perché il buon arcivescovo ci porterà ad essere più buoni e a volerci tutti bene.Amen.
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