parola al tifoso

“Inter, scudetto con predica”. Predica a noi? Ma fateci il piacere…

La chiamano censura. E’ il ‘predicozzo’ sull’etica sportiva che sarà indirizzato all’Inter e che seguirà la non revoca dello scudetto 2006. La Federazione non può agire e ormai è chiaro. Oggi è previsto...

Eva A. Provenzano

La chiamano censura. E' il 'predicozzo' sull'etica sportiva che sarà indirizzato all'Inter e che seguirà la non revoca dello scudetto 2006. La Federazione non può agire e ormai è chiaro. Oggi è previsto l'incontro tra Abete e gli altri membri del Consiglio Federale e questa sarà la posizione comune che il presidente comunicherà ai suoi consiglieri, il 18 sarà poi ufficializzata: il titolo resterà a Milano, ma con una pesante censura sui suoi illeciti (?). 

Una decisione che non piacerà alla Juventus (che ancora pretende indietro gli scudetti, come se Calciopoli non fosse mai esistita) a cui certo una lezione morale non basterà e che - dicono - 'macchierà per sempre il Palmares dell'Inter'.

La morale fatta agli interisti è proprio una barzelletta. Chi può in Italia parlare di etica? I giornalisti eroi che oggi chiedono ai nerazzurri di farsi processare? Forse loro? In ogni dove c'erano amici del sistema: moviola truccata, silenzi lunghi pagine (e trasmissioni) intere, nessuna inchiesta, nessun accenno a niente di niente fino a che, per sbaglio, le intercettazioni non hanno scoperchiato il Vaso di Pandora. Eppure tutti sapevano, tutti sospettavano. Paura o semplice 'prostituzione'? Mourinho la chiamerebbe così, ma non fa testo: è troppo interista.

La Juve di Agnelli jr parla di cose giuste. La storia - chi conosce quella del calcio italiano, lo sa - insegna che la Signora avrà sempre qualcosa di cui farsi perdonare. Ma meglio fare finta che non sia così, meglio dimenticare. Sanno contare i loro scudetti e per loro sono 29. Quelli della società nerazzurra - secondo il nipote dell'Avvocato - non sono numerabili. Certo, come no. Per la serie la pagliuzza nell'occhio degli altri è sempre più grande della trave conficcata nel nostro.

'Anche l'Inter rubava', urlano i bianconeri. Ah sì? Quel bottino non s'è mai visto. Anche Facchetti telefonava. Si per chiedere garanzie di fronte a quello che - non aveva le prove - era un sistema deciso a tavolino. Gli dicevano (loro a lui e non lui a loro) ti mandiamo Collina (il migliore) e ne arrivava un altro. Come mai? Semplice, perché non c'era nessuno schema, nessuna griglia dettata. 

E allora c'è la Figc, lei si che può fare la morale all'Inter. Tutti quei signori incollati alla poltrona. Che ne sapevano loro del sistema? Nulla. Passano e ripassano dalla porta della sede di Via Allegri, manco fossero al supermercato, senza neanche porsi una domanda logica: 'Come ha fatto questo Mostro a diventare così forte e radicato?'. Chiaro è tutta colpa dell'Inter. E adesso censurateci tutti.