parola al tifoso

Inter, troppo silenzio. Strama incolpevole e abbandonato

Adesso basta. C’è un limite a tutto. La contestazione andata in scena mercoledì sera allo stadio ‘Meazza’, da parte dei sostenitori nerazzurri è più che giustificata. CONFUSIONE – In corso Vittorio Emanuele regna il caos. I dirigenti...

Alessandro De Felice

Adesso basta. C’è un limite a tutto. La contestazione andata in scena mercoledì sera allo stadio ‘Meazza’, da parte dei sostenitori nerazzurri è più che giustificata.

CONFUSIONE – In corso Vittorio Emanuele regna il caos. I dirigenti lavorano in silenzio, forse anche troppo, alimentando la confusione nei tifosi. Dell’operato di Bedin si sa davvero poco. Ausilio, invece, sempre composto, ha fatto bene finora nel settore giovanile e ci si aspetta altrettanto in prima squadra. A questi si aggiunge Branca che, dopo aver regalato alla platea nerazzurra calciatori del calibro di Eto’o, Milito, Lucio, Thiago Motta e Sneijder, è andato svanendo nel corso del tempo, tanto da beccarsi critiche, e non poche, per gli affari sicuramente non eccezionali, vedi Jonathan, Schelotto, Pereira, Rocchi e Alvarez (anche se, in queste ultime partite si è dato da fare) su tutti. Negli ultimi tre anni le uniche operazioni da salvare sono quelle legate a Kovacic (talento puro), Juan Jesus, Palacio e Handanovic.E poi c’è Fassone, bersaglio dei tifosi in Coppa Italia. Ha rilevato Paolillo e l’unica cosa che è riuscito a svolgere da quando è arrivato, è stata quella di programmare una tournee estiva, senza sapere nemmeno quando partire con la preparazione e quali competizioni affrontare.

PROGETTO? QUALE? – Inutile prendersi in giro. All’Inter un vero progetto non c’è. E finché non cambierà questa mentalità menefreghista, non ci potrà mai essere. E forse è meglio così. Il pubblico del ‘Meazza’ non attende. La Beneamata ha bisogno di risultati, subito. Tre anni senza trofei (eccetto la Coppa Italia), tre anni di delusioni. Bisogna ripartire e in fretta. E non venite a dirci che Botta è un calciatore da Inter.

IL MERCATO FLOP E L’INCOLPEVOLE (ED ISOLATO) STRAMA – E poi le critiche ricadono sul tecnico. Stramaccioni ha fatto anche troppo: con una rosa del genere è quasi impossibile fare di meglio: Schelotto a 3,5 milioni più metà Livaja; un’estate di trattative per arrivare ad Alvaro Pereira, vero e proprio flop come Rocchi, che doveva essere il vice-Milito e che, invece, è sceso in campo solo quando tutti gli altri attaccanti hanno dato forfait, lasciando sparsi in Italia gente del calibro di Pinilla e Floccari, che avrebbero sicuramente fatto meglio in questi sei mesi di emergenza.

Un tecnico giovanissimo, isolato. Vista dall’esterno la società nerazzurra sembrerebbe divisa, spaccata. Dal 2010, dopo l’addio di Mourinho – spiace tornare a parlare sempre di lui, ma è la pura verità – nessun altro tecnico è stato ‘appoggiato’: Benitez prima, Leonardo poi, passando per Gasperini e Ranieri, finendo con Stramaccioni. E’ impossibile pensare che due telefonatine fatte da Moratti possano dimostrare l’appoggio.

E la verità è che, dopo l’addio del Vate di Setubal, è stato mandato via anche Lele Oriali, bandiera nerazzurra prima da calciatore e poi da dirigente, la cui figura era di fondamentale importanza sia nello spogliatoio, sia come “colla” fra tecnico e società.In casa Inter regna la confusione.

Ed intanto, a pagare, sono i tifosi…

Twitter: @MagriDen