parola al tifoso

Io ci credevo davvero, Leo forse no…

Nessun miracolo. Niente impresa. Adesso possiamo dirlo: siamo fuori dalla Champions League. Abdichiamo senza nemmeno l’onore delle armi, perdendo anche la sfida in terra tedesca con lo Schalke 04. Che non è certo il Manchester United,...

Alessandro De Felice

Nessun miracolo. Niente impresa. Adesso possiamo dirlo: siamo fuori dalla Champions League. Abdichiamo senza nemmeno l'onore delle armi, perdendo anche la sfida in terra tedesca con lo Schalke 04. Che non è certo il Manchester United, quindi forse abbiamo solo anticipato di un poco la nostra inevitabile uscita di scena. Già, inevitabile. Perché quando un allenatore(?) decide di tenere fuori dal match un leader come Cambiasso riproponendo l'abominio tattico di Thiago Motta come schermo davanti alla difesa e non contento toglie dal campo il miglior uomo del primo tempo, ossia Stankovic, il certificato di morte su ogni tipo di velleità di vincere è già stato firmato in duplice copia.

Ci credevo. Adesso non ci credo più. Non solo nella rimonta impossibile, ma soprattutto in Leonardo. Un uomo dalle mille virtù umane alle prese però con un mestiere ancora (o forse sarebbe meglio dire sempre più) ostico per lui. Nella vita si può sbagliare, avendo però l'umiltà d'ammetterlo e facendo un passo indietro sulle proprie convinzioni se necessario. Non basta essere amico di Moratti ed invocare lo spirito di Mourinho ad ogni occasione per diventare un allenatore vincente. Servono doti tecnico-tattiche ed esperienza. Avrà senz'altro modo e tempo in futuro di rifarsi e smentirmi il buon Leo. Se su questa o su altre panchine ce lo dirà solo il destino.

Credo sia inutile soffermarsi sulla sfida in sé, in quanto troppo condizionata dalla sciagurata esibizione d'andata in quel di S.Siro. Non resta perciò che archiviare il tutto e concentrarsi esclusivamente sul finale di stagione. Su un campionato teoricamente ancora conquistabile e su una Coppa Italia da onorare. Questa squadra lo deve a tutti noi, che abbiamo continuato a sostenerla nonostante le recenti figuracce. Ed alla gloria racchiusa in quelle strisce verticali nere ed azzurre, capaci da sempre d'unire le genti e far palpitare il cuore. Forse oggi meno di ieri. Ma domani è un altro giorno.