parola al tifoso

Io sto con Pazzini

Ogni volta che si parla di formazione il suo nome è in dubbio. “Pazzini, potrebbe esserci”, dicono le previsioni. Puntualmente il Pazzo finisce in panchina. L’attaccante nerazzurro sta attravrsando un periodo complicato, uno di quelli...

Simona Castellano

Ogni volta che si parla di formazione il suo nome è in dubbio. “Pazzini, potrebbe esserci”, dicono le previsioni. Puntualmente il Pazzo finisce in panchina.

L'attaccante nerazzurro sta attravrsando un periodo complicato, uno di quelli in cui la porta diventa piccola piccola ed è difficile segnare. Sono momenti che possono appartenere alla vita di ogni bomber. E' capitato anche a Milito a inizio stagione, servì tutta la pazienza di Ranieri per fargli ritrovare la strada del gol. Poi la maledizione ha colpito l'italiano.

Lui che gioca principalmente spalle alla porta, in questo finale di stagione non è certo stato servito a dovere. Maicon - che di solito gli fa da benzina - quest'anno non è riuscito a dare il meglio di sè. Risultato: niente cross in area, niente palloni da sfruttare e da insaccare in rete.

Il suo esordio con la maglia nerazzurra, il 30 gennaio 2011, era stato promettente. L’Inter era sotto di due gol, contro il Palermo, ma grazie a due sue reti è riuscita a ribaltare il risultato ed è arrivata la vittoria. Il giocatore è stato inoltre complice della rimonta dell’Inter con a capo Leonardo che ha condotto la squadra al secondo posto, obiettivo che sembrava impossibile quando sulla panchina sedeva Benitez.

Con Gasperini Moratti fu costretto a tuonare 'Pazzini deve giocare'. Ranieri che lo aveva capito, lo aveva affiancato al Principe e sembrava aver trovato la chiave giusta: è arrivato il filotto.

Poi la stagione difficile della formazione nerazzurra si è tirata dietro anche Giampaolo che ora sembra essere diventato “l’emarginato”. Stramaccioni ha rilanciato uno Zarate che sembrava vicinissimo al suo ritorno alla Lazio; continua a dare fiducia a 'l’acquisto dell’anno', Diego Forlan. Milito, l'unico in grado di segnare, sembra essere inamovibile. Conseguenza del modulo preferito dal giovane allenatore, il 4-3-3, con cui l’Inter ha giocato le ultime tre partite.

Sulla scelta dello schema ha inciso l’assenza di Wesley Sneijder che finalmente (e speriamo che sia la volta buona) sembra aver recuperato da un ulteriore infortunio in questa tormentatissima stagione.Con l’olandese si potrebbe tornare al vecchio modulo, il rombo. E magari si potrebbe anche tornare a giocare con Pazzini che, seppur non nel suo momento migliore, ha segnato più gol di Forlan.

All’Inter manca attualmente il gioco che predilige il Pazzo e la squadra non è in grado di sfornare cross come un tempo, ma ritengo che sia uno spreco lasciare fuori un giocatore del genere, autore di importanti gol con la maglia della Beneamata.

La condizione può essere migliorata solo giocando, il gol si trova solo con continuità. E a lui servono minuti anche in chiave Europei. Il rischio che si corre è che Pazzini decida di cambiare aria per trovare nuovi stimoli, ma soprattutto... per giocare! Siamo proprio sicuri che sia cosa buona e giusta lasciarlo partire?