Mourinho, i suoi sogni e la ‘sempre sua’ Inter. La Gazzetta dello Sport in edicola stamattina propone la prima parte di una lunga intervista allo Special One.
parola al tifoso
Josè Mourinho: “Ecco cosa avrei detto ai giocatori nerazzurri per motivarli”
Mourinho, i suoi sogni e la ‘sempre sua’ Inter. La Gazzetta dello Sport in edicola stamattina propone la prima parte di una lunga intervista allo Special One. Il tecnico ha un sogno nel cassetto: allenare il Portogallo un giorno. “Sarebbe...
Il tecnico ha un sogno nel cassetto: allenare il Portogallo un giorno. “Sarebbe un’esperienza più emozionale che professionale. Non sono nato per fare il c.t.: non si possono giocare dieci partite e fare venti allenamenti all’anno. Non fa per me e sarebbe come far guidare una macchina da rally ad Alonso. Sono un allenatore da campionato, tutti i giorni, undici mesi all’anno, con tre partite a settimana: se c’è un mercoledì libero divento triste”, dice.
Mou ha augurato all’Inter di vincere tutto tranne in Champions, dove la sua ex squadra agli ottavi incrocierà il Bayern Monaco, la stessa squadra della ‘sua’ finale di Madrid.“Mi piacerebbe esserci. Quando guardo il Chelsea riesco ad essere controllato, con l’Inter ancora non ci riesco. Forse perché è ancora troppo presto”, sostiene. Forse non ci riuscirà mai, perché in fondo, quando lo senti parlare, è come se Josè non avesse mai lasciato Appiano Gentile.
“Non ho mai difficoltà quando arrivo in una squadra: forse perché so creare empatia con la gente e i giocatori. All’Inter c’erano felicità, sorrisi e piccoli problemi come in ogni famiglia. Se fossi rimasto - confessa - avrei dovuto aiutare i miei uomini a trovare le motivazioni per vincere ancora in Italia. Come? Spiegandogli che cinque tituli sono meglio di quattro e sei meglio di cinque. E facendogli credere che era ancora possibile vincere”.
Potrebbe essere un messaggio in codice per il nuovo allenatore dell’Inter.
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