parola al tifoso

L’anno che verrà …

Eva A. Provenzano

Ti sembra di risentirle le parole del mister: “Il Lecce segna tanto, vediamo di non prendere gol“. Come non detto. Al 19′ basta un blackout in difesa e alla prima occasione utile i giallorossi passano in vantaggio con Muriel, un...

Ti sembra di risentirle le parole del mister: "Il Lecce segna tanto, vediamo di non prendere gol". Come non detto. Al 19' basta un blackout in difesa e alla prima occasione utile i giallorossi passano in vantaggio con Muriel, un ragazzo che infila Samuel, Maicon, Lucio e Julio Cesar tutti insieme.

PINGUINI - A San Siro già fa freddo, ma a quel punto è proprio tutto ghiacciato, pure i pensieri, e cala il silenzio. Diventa una tragi-commedia quando in dieci minuti vedi palo, traversa, palo, incrocio dei pali. Tutti verso la porta del Lecce: niente, la palla ha la ‘gobba’ – accidenti a lei – si rifiuta di entrare.

GITA - Zanetti si convince che forse tocca proprio a lui salvare la serata e allora si accentra e tira: va alto e arrivano le imprecazioni. Cos’è una maledizione? Nei parcheggi dello stadio è già pronto il pullman: al divino amore, insieme a Milito, forse ci devono andare proprio tutti.

PADRI & FIGLI - Spinge l'Inter ma c’è sempre qualcosa che si mette di traverso tra Lei e il gol: un rimpallo, una zolla, uno scivolone. Per pareggiare la partita serve un'azione da manuale: la comincia 'la freccia nerazzurra', la finisce 'il Pazzo'. Stavolta il pallone si decide ad entrare: è un ‘gooooolllll’ liberatorio. A Massimo Moratti, in tribuna d’onore, scappa pure un normalissimo ed eloquente 'Vaffa'. Il presidente esulta e dà un bacio sulla spalla al figlio seduto accanto. L'attaccante italiano mostra gli occhi e lo manda al suo piccolo Tommaso. E' nato da due ore e questa papà un giorno gliela racconterà, sicuro.

RICAMBI - E' solo un pareggio, per ora, ma sembra un’impresa per come si erano messe le cose. La Nord intanto si scalda con una coreografia, un ballo che sa di ola. Ranieri lascia negli spogliatoi Faraoni (il ragazzo sembrava nervoso, preoccupato) e pure Forlan (una sostituzione concordata, quindi zero polemiche) e ripesca Milito e Cambiasso.

E SUCCEDE CHE - Il Principe lo ripaga e 'torna a casa': il gol del 2 a 1 ha la sua firma. Quasi non ci si crede: quando il maxischermo si illumina a festa ci sono i nomi di ben due attaccanti alla voce Inter. Dalla maledizione al miracolo. E senza benedizione.

MARAVILLOSO - Si fa in tempo a soffrire perché il gol della certezza arriva al 78' e lo sigla Cambiasso su cross di Nagatomo, uno dei migliori della partita così come Alvarez. Dato in dubbio il giorno prima, il giovane argentino sfodera una prestazione da far sfregare gli occhi pure ai soliti scettici: cross, finte, tocchi di classe (come le sue scarpette bianche) e la solita corsetta sorniona che diventa dedizione alla causa quando c'è da inseguire palla. E' lui che ispira Dieguito e lo riporta al gol tanto atteso. E' lui che segna all'81', con i crampi, zoppicando, quello del 4 a 1 che chiude definitivamente la storia e aggiusta una classifica che in effetti proprio non si poteva guardare.

L'ANNO CHE STA ARRIVANDO - Niente male per una squadra bollata come 'finita', 'non pervenuta', 'da Serie B', 'senza anema&core'. E chi più ne ha più ne metta: intanto si va in vacanza con un sospiro di sollievo, con la promessa di continuare con questi risultati anche l’anno prossimo. ‘Tenere ancora su l’Inter perché è il mio lavoro, perché è il suo blasone, questo è il mio obiettivo per l’anno che verrà’, ci spiega l’allenatore nerazzurro. AmarLa e basta: questo è l’obiettivo dei tifosi interisti, nel 2012 e per sempre.