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parola al tifoso
di Dabilo Antonio Ferrari
Il cantautore grande tifoso nerazzurro Luciano Ligabue ha scritto anni fà una bellissima canzone dal titolo “Una vita da mediano”, canzone nella quale non poteva non essere citato uno dei più grandi mediani dell’Inter e della nazionale: Gabriele Oriali.Ma chissà il perchè a nessuno è mai venuto in testa di scrivere una canzone da dedicare ad una categoria di calciatori, i trequartisti, che, proprio per le loro caratteristiche tecniche e per la loro fantasia, hanno spesso messo in difficoltà gli allenatori che hanno avuto il piacere, ma a volte anche il dispiacere di allenarli. Ricordo quando da ragazzo andavo a S.Siro a vedere l’Inter di Bersellini: il solo Evaristo Beccalossi valeva il prezzo del biglietto ed il buon tecnico ligure gli aveva costruito intorno una squadra su misura in cui il Becca dava spettacolo!!! Ma siccome in Italia giocatori come Beccalossi venivano considerati “atipici”, la nazionale per il buon Evaristo restò un miraggio. Dove poteva metterlo Bearzot in quell’Italia? Per fortuna (e quanta fortuna!!!) l’Italia vinse il mondiale del 1982 e nessuno si ricordò che Bearzot aveva contro la nazione intera per non aver portato Beccalossi in Spagna.Era pure “Una vita da mediano”, ma intanto Oriali divenne campione del mondo e Beccalossi quel mondiale lo vide in TV.Un altro grande n.10 del calcio italiano, Roby Baggio, al contrario di Beccalossi in nazionale fece grandi cose, ma quanti problemi con le grandi squadre di club! A parte il brillante periodo nella Juventus dove comunque ad un certo punto fù scaricato per fare posto a Del Piero, al Milan fece tanta panchina e quando giocava doveva fare la seconda punta. Anche all’Inter Baggio fece ahimè tanta panchina. Perché ad un trequartista o gli viene costruita la squadra su misura o deve adattarsi a fare il centrocampista o la seconda punta. E Baggio in nazionale fece faville proprio come seconda punta. Nel 4-4-2 di Sacchi poteva giocare solo in quel ruolo. E non dimentichiamoci di quando Baggio doveva andare al Parma ma Ancelotti non lo volle perché “non sapeva dove metterlo”. Si vocifera che qualche anno fa Kakà era già dell’Inter, ma Hector Cuper non lo volle perché pure lui nel suo 4-4-2 “non sapeva dove metterlo”.Yurj Djorkaeff un altro grande trequartista, proprio perché difficilmente collocabile tatticamente, divenne con Roy Hodgson allenatore, una seconda punta pure lui e solo Gigi Simoni riuscì, anche se solo saltuariamente a farlo giocare da trequartista alle spalle di due punte.Andrea Pirlo addirittura fù costretto a cambiare squadra e ruolo per affermarsi: avrebbe potuto fare una brillante carriera da trequartista, ma all’Inter, prima Lippi e poi Tardelli (non a caso due con il DNA bianconero……..) lo “rovinarono”. Al Milan Pirlo si è trasformato in un “regista arretrato” per giocare ed ha ottenuto successo, ma resto dell’idea che lui è un trequartista e come tale avrebbe dovuto giocare nella sua carriera. Al Milan ha avuto la fortuna di trovare Ancelotti che forse memore di non aver voluto Baggio al Parma, ha invece creduto in lui e gli ha costruito intorno una grande squadra e così è riuscito ad imporsi, ma comunque in un ruolo non suo.Cambiano i tempi, i tecnici, i moduli di gioco, ma il problema “dove ti metto il trequartista?” resta: tale Wesley Sneijder, 28enne olandese di Utrecht pare far fatica e non poco a trovare una collocazione stabile nell’Inter di Gasperini. Se il modulo voluto dal tecnico non prevede il trequartista, Sneijder dovrà adattarsi a fare o l’esterno di un tridente offensivo o il centrocampista puro vicino a Cambiasso.Il dubbio resta e la domanda sorge spontanea: è più difficile una vita da mediano o una vita da trequartista???Più forti di tutto e di tutti. Forza Inter!!!
Dabilo Antonio Ferrari
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