Finalmente una vittoria. In trasferta. Con tanta pressione a zavorrare testa e gambe. Pressione che ha prodotto una partita che non certifica di certo la guarigione della banda Leonardo, ma quanto meno dimostra che questa squadra non è ancora morta. Per una volta si può mettere da parte l'analisi tattica, la disposizione in campo o la coralità della manovra. Non importava tanto la prestazione, quanto la vittoria. Per dare uno slancio nuovo all'Inter in questo finale di stagione poco prevedibile solo qualche tempo addietro.
parola al tifoso
La fiammata del ”Drago” per la vittoria del cuore
Finalmente una vittoria. In trasferta. Con tanta pressione a zavorrare testa e gambe. Pressione che ha prodotto una partita che non certifica di certo la guarigione della banda Leonardo, ma quanto meno dimostra che questa squadra non è ancora...
Per un gruppo abituato a vincere con disarmante continuità non è mai facile digerire una crisi che, come diceva quella canzone, ''c'è sempre ogni volta che qualcosa non va''. Ed evidentemente problemi ce ne sono ancora e non spariranno così, per magia. Ma possono essere celati da perle tutto cuore e classe come quella di Stankovic. Un professionista. Un esempio. Sempre. Dentro e fuori dal campo. La Beneamata deve ripartire dal suo orgoglio smisurato, stringere i denti e concludere al meglio questa strana annata per poi programmare con calma la propria rinascita attraverso la partenza di chi non crede più in questi colori. Per far posto a gente pronta a mordere i campi d'Italia e d'Europa in nome d'una squadra unica che come la vita sa essere drammatica quanto meravigliosa.
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