parola al tifoso

La solita Doria “fastidiosa” e un grande Coutinho…ma un punto non basta!

Domenico DÂ’Addio e Federico Caracè sono due tifosi nerazzurri che vivono negli Stati Uniti. Vi racconteremo le peripezie che i nostri tifosi dall'altro capo del mondo compiono per seguire la Beneamata

Alessandro De Felice

di: Domenico D’Addio e Federico Carace’

Domenica uggiosa a Miami e abbastanza mite a New York: fortunatamente alle 14:45 ora locale c’e’ il posticipo e la nostra Beneamata affronta la sempre ostica Sampdoria.Sappiamo che sara’ dura: lo dice la storia.Fede passa la domenica a casa mentre Dome e’ bloccato in ufficio, ma riesce a scappare per 2 ore al solito locale: ”stessa spiaggia stesso mare” diceva una canzone anni fa.Consueta chiamata nel pre-partita tra le urla del pub a Miami e i rumori delle macchine sulla 88esima strada a New York: le assenze sono tante e alcuni dei nostri non sono al meglio.Vogliamo essere sinceri: i nomi in panchina non ci fanno stare tranquilli.Sia chiaro, non vuole essere una polemica: forse eravamo abituati troppo bene gli anni passati.Il primo tempo scivola via veloce, senza troppe emozioni, lasciandoci, pero’, con 2 sensazioni molto forti: Coutinho sta crescendo e anche per oggi dobbiamo accontentarci del fratello svogliato di Maicon.Non e’ stato tutto da buttare, considerando la pioggia intensa e i 9 uomini che il buon Mimmo Di Carlo piazza dietro la linea della palla; per carita’, la Doria si dimostra squadra ben organizzata e attenta, ma il bel calcio e’ un’altra cosa.Schiacciante il possesso palla a nostro favore (70 – 30), ma poco efficace in quanto a conclusioni a rete: tiriamo davvero troppo poco in porta.L’intervallo lo passiamo cercando di capire come Rafa possa cambiare qualcosa in corsa e ci congediamo con un pensiero comune: e’ un allenatore, non un mago.Il goal della Doria e’ una doccia fredda: un “mezzo fallo” non fischiato su Chivu (ma non esistono piu’ le palle scaraventate in tribuna alla viva il parroco?!) non puo’ giustificare un buco del genere in area di rigore.Sono partiti 2 messaggi quasi simultaneamente, e il testo era pressoche’ identico: “Maicon ha completamente sbagliato la diagonale: per favore rimandateci indietro il vero Douglas Sisenando! ”.La reazione pero’ e’ di quelle che fanno ben sperare: maciniamo un buon calcio e Coutinho con la palla tra i piedi comincia a fare ottime cose pur sbagliando un goal quasi fatto.Come al solito (fortunatamente negli ultimi anni e’ successo poche volte), quando siamo sotto, le mani cominciano a sudare: vorremmo essere allo stadio, urlare, lottare insieme ai ragazzi…e’ straziante!Gli ultimi 20 minuti li passiamo col cellulare in mano: “guardiamo insieme” il goal dell’IMMENSO Samuel “la metto dentro sempre io” Eto’o e soffriamo all’ultimo diagonale del Pazzo Pazzini (che tu sia sempre benedetto per la doppietta all’Olimpico dello scorso anno).Triplice fischio: noi guardiamo sempre il bicchiere “mezzo vuoto” …sono 2 punti persi, e a -4 dalla vetta (dove fortunatamente per ora c’e’ la nostra “sorella” Lazio) non ci piace proprio stare!La telefonata post-partita e’ un misto di delusione (le partite in casa vanno vinte tutte, media inglese docet) e attesa per la partita della “terza squadra di Milano”: speriamo che il San Paolo possa essere una bolgia (sportivamente) ostile e che, come direbbe Luca Sepe, Lavezzi “ possa gonfiare quella rezza ...ue’ ue’ ”.