parola al tifoso

Leonardo: l’uomo e l’allenatore visti da me

di VANESSA MALENA Da ragazza che frequenta il liceo, in questi giorni, finalmente libera dalla scuola, ho potuto dedicarmi maggiormente a una delle mie passionI: il calcio. Di conseguenza, da tifosa interista, ho deciso di far sentire la mia voce...

Alessandro De Felice

di VANESSA MALENA

Da ragazza che frequenta il liceo, in questi giorni, finalmente libera dalla scuola, ho potuto dedicarmi maggiormente a una delle mie passionI: il calcio. Di conseguenza, da tifosa interista, ho deciso di far sentire la mia voce sull'uomo e sportivo Leonardo.

Dopo 13 anni trascorsi nelle file rossonere, ricoprendo il ruolo di giocatore, dirigente ed infine allenatore, Leonardo, dopo varie incomprensioni e punzecchiature con il presidente Berlusconi, decide di interrompere il rapporto con la società rossonera. Passa alcuni mesi da disoccupato, senza prendere in considerazione presunte offerte a lui pervenute, fino a quando l'Inter, disperatamente alla ricerca di un allenatore che possa rimpiazzare Benitez a stagione in corso, decide di ingaggiare il milanista Leonardo. Ebbene sì, dopo 13 lunghi anni trascorsi al Milan, Leonardo decide di accettare l'offerta dell' “amico” Moratti (si stimano reciprocamente) e così passa all'altra sponda del Naviglio. Le polemiche non tardano ad arrivare, Leo viene preso di mira (comprensibilmente) dai tifosi milanisti e anche da alcuni giocatori rossoneri. Gli interisti, dopo dichiarazioni del loro nuovo allenatore, quali: “sto vivendo un sogno”, ”proposta impossibile da rifiutare”, lo hanno accolto benevolmente, difendendolo dagli attacchi milanisti. In più Leonardo si dichiarava un professionista e un uomo libero che coglie al volo occasioni irrinunciabili. Sulle ali dell'entusiasmo, Leo riesce a riportare l'Inter in piena lotta scudetto, con una serie incredibile di risultati positivi; riesce addirittura ad ottenere una media punti paragonabile a quella di un intoccabile, Josè Mourinho, con il quale ci sono ottimi rapporti e del quale Leonardotesse le lodi fin dalla sua conferenza stampa di presentazione come successore di Benitez. Leonardo è riuscito a riportare la squadra ad essere competitiva, ma purtroppo non riesce a vincere il Campionato e viene malamente eliminato ai quarti di Champions League. Un trofeo però lo ottiene, la Coppa Italia, non di prestigio come gli altri due, ma non di poca importanza. Così l'Inter arriva seconda in Campionato, ai quarti di Champions League e vince la Coppa Italia, stagione più che buona, considerando il cambio di allenatore e la posizione di classifica all'arrivo di Leonardo.

La stagione è finita e Moratti, considerato l'ottimo lavoro compiuto dall'allenatore, decide di riconfermarlo rispondendo così ad alcune provocazioni giornalistiche che insinuavano di un Moratti pronto a cercare un altro allenatore per la sua Inter. Ed è così che arriviamo a questi giorni, quando a Leonardo viene proposto l'incarico di direttore generale al Paris-Saint-Germain, squadra in cui ha militato come giocatore. Egli considera la proposta irrinunciabile (come quella dell'Inter pochi mesi prima) dato anche che dice di non essersi mai sentito un allenatore (al termine della stagione aveva affermato di sentirsi sempre di più un allenatore).                   

Leonardo Nascimento de Araùjo, come sappiamo, è un uomo libero quindi libero di lasciare l'Inter per trasferirsi altrove. Forse però per libertà non intende quel principio che va di pari passo con il  buon senso.