parola al tifoso

Ma chi l’ha detto che non si può giocare a tre?

di Danilo Antonio Ferrari Proprio non  riesco a capacitarmi circa il fatto che da due mesi non si fa altro che scrivere, parlare e discutere dell’impostazione tattica della difesa dell’Inter di Gasperini. A parte il fatto che non sono...

Alessandro De Felice

di Danilo Antonio Ferrari

Proprio non  riesco a capacitarmi circa il fatto che da due mesi non si fa altro che scrivere, parlare e discutere dell’impostazione tattica della difesa dell’Inter di Gasperini.A parte il fatto che non sono assolutamente d’accordo con chi sostiene che l’Inter non abbia gli uomini adatti per questo tipo di schieramento difensivo, vorrei ricordare a coloro che ritengono non sia possibile vincere con la ”difesa a 3”, che lo scorso anno Napoli ed Udinese hanno ottenuto ottimi risultati pur non vincendo lo scudetto che francamente non era alla loro portata.E poi chi l’ha detto che una “difesa a 3” sia più vulnerabile di una “difesa a 4”?  Di fatto in fase difensiva la linea dei difensori diventa “a 5”  visto che gli esterni retrocedono sulla linea dei “3”.E poi dove sarebbe questa novità tattica voluta dal tecnico? In Italia prima dell’avvento degli “zonaroli” profeti della “difesa a 4 in linea” come Liedholm,  Sacchi, Eriksson, Zeman etc. etc., tutti,  o quasi,  giocavano con  la ”difesa a 3” con  la differenza che rispetto ad oggi i tre difensori giocavano uno un po’ più arretrato (il cosiddetto “libero”) e gli altri due come marcatori “a uomo” sulle due punte avversarie. E poi c’erano sugli esterni i cosiddetti “terzino fluidificante” a sinistra ed “ala tornante” a destra che in fase difensiva ripiegavano in aiuto dei difensori.  Erano altri tempi, d’accordo, e le squadre giocavano quasi tutte con due punte e giocare con quel tipo di difesa era particolarmente agevole.La Juventus ha fatto le sue fortune con questo tipo di difesa:  Scirea “libero” e Brio e Gentile “marcatori”, con due esterni come Causio e Cabrini.  E così pure l’Inter del Trap con Mandorlini, Bergomi e Ferri in difesa e due esterni come Brehme e Bianchi. E così pure l’Inter di 10 anni fa (il nome dell’allenatore faccio fatica a scriverlo……) con Blanc, Simic e Cordoba e due esterni come Zanetti e Georgatos.  E chissà quanti altri esempi potrei fare se volessi: addirittura l’Inter di Herrera negli anni ’60 con Picchi, Burgnich e Guarneri e due esterni come Facchetti e Jair.  Queste squadre giocavano in modo diverso da come si gioca oggi ma comunque utilizzavano  la “difesa a 3”.“Difesa a 3” che schierata “a zona” anziché “a uomo” ha avuto successo nel Parma di Nevio Scala (Minotti, Grun ed Apolloni con Benarrivo e Di Chiara esterni), nella Roma di Fabio Capello (Samuel, Aldair e Zago con Cafù e Candela esterni), e aihmè nel Milan di Zaccheroni (Maldini, Sala, Costacurta con Helveg e Guly esterni). Potrei fare una decina di altri esempi anche relativamente a squadre straniere soprattutto tedesche.Quindi, dove sta questà (non) novità della “difesa a 3”??? Samuel centrale con Lucio e Chivu ai fianchi e due esterni come Maicon e Zanetti possono rappresentare per l’Inter una diga capace di subire pochi gol  e far ripartire al meglio sugli esterni la fase offensiva.Basta con queste “masturbazioni mentali” sull’impossibile “difesa a 3” di  Mister Gasperini!!!!!!!Il buon Gasperson non sta portando sulla terra un calcio “marziano”, ma sta solo (ri)portando all’Inter un’impostazione tattica difensiva utilizzata nel corso degli anni da tutti gli allenatori.Più forti di tutto e di tutti. Forza Inter!!!!!

Danilo Antonio Ferrari