parola al tifoso

Mai Stanko…vic di ringraziarti, caro Deki

Domenico DÂ’Addio e Federico Caracè sono due tifosi nerazzurri che vivono negli Stati Uniti. Vi racconteremo le peripezie che i nostri tifosi dall'altro capo del mondo compiono per seguire la Beneamata.

Alessandro De Felice

di Domenico D’Addio e Federico Carace’

Sarebbe troppo semplice lodare un giocatore dopo aver realizzato una tripletta, peraltro partendo da una posizione arretrata rispetto alla linea degli attaccanti, ma l’occasione e’ propizia per poter spendere qualche parola di elogio per un grande giocatore come Dejan Stankovic. Uno di quelli che puo’ sbagliare le cose piu’ semplici (certo, ogni tanto ha indovinato anche dei colpi impossibili) e non essere all’altezza dei piu’ grandi calciatori del pianeta, ma senza dubbio rimane un grandissimo professionista, un vero combattente e soprattutto e’ sempre uno degli ultimi ad abbandonare la nave anche quando sta affondando, non tirandosi mai indietro quando c’e’ da sputare sangue. Se si potesse clonare qualche copia di Deki, siamo sicuri non sarebbe necessario per Moratti mettere mano al portafogli nel mercato di Gennaio.Erano le 6 e 30 questa mattina, il buio della notte ancora nascondeva i grattacieli di New York e la baia di Miami, ma Dome e Fede eroicamente si accingevano ad assistere alla delicata partita interna con il Parma che, sebbene non fosse la “partita della svolta” come descritta dalle varie testate giornalistiche italiane, avrebbe avuto un significato importante per capire se i progressi (pochi) visti mercoledi’ in Champions avrebbero avuto un seguito in campionato.La partenza non e’ stata delle migliori, cosi’ come il reparto arretrato ha ancora una volta mostrato enormi lacune sia dal punto di vista dei meccanismi sia a livello di attenzione, ma alla fine i 3 punti messi in cascina e le 5 reti segnate (finalmente marcatori diversi dal solito Re Leone) sono senza dubbio aspetti positivi da considerare; quelli negativi invece, oltre ai problemi in fase difensiva gia’ citati, riguardano la condizione fisica e l’affidabilita’ di alcuni dei nostri giocatori: chi ancora lontano dal massimo della forma (Sneijder su tutti), chi con evidenti limiti tecnici (Pandev, imbarazzante come centravanti, sacrificato come esterno, fuori luogo come titolare nella Squadra Campione di Tutto) e chi prossimo alla pensione per sopraggiunti limiti d’eta’ (ahinoi, duole dirlo, Matrix).Al Meazza la partita finisce con 7 reti mentre negli altri campi ancora non si gioca (complimenti a chi ha avuto la brillante idea delle partite a mezzogiorno…): oltre alla tripletta di Deki e al gol del solito Cuchu, segna anche Thiago, giocatore a nostro giudizio fondamentale per la squadra, che ci auguriamo sia tornato in campo per non uscirne piu’. Complimenti ai nostri avversari per la partita giocata, mai come in questo caso si puo’ parlare di risultato bugiardo viste le numerose occasioni avute dagli emiliani, e complimenti soprattutto ad Hernan Crespo, che ancora una volta ha dimostrato non solo le sue indiscusse doti da finalizzatore ma anche quanto sia fondamentale nello sport cosi’ come nella vita la serieta’ e la professionalita’. Vedremo quanti ventenni di oggi considerati “fenomeni” arriveranno ad avere una carriera di questo livello.E ora tutti pronti per la Lazio e Mondiale per Club: viviamo alla giornata, la strada e’ tutta in salita, ma noi siamo l’Inter e fino a prova contraria rimaniamo i Campioni di Tutto.