parola al tifoso

Non ci sono paradoni

Non lascia nulla all’interpretazione lo striscione esposto in curva dai tifosi dell’Atalanta nella partita di ieri contro i rossoneri. In quelle parole schiette e crudeli c’è tutta la rabbia per essere stati traditi da qualcuno...

Sabine Bertagna

Non lascia nulla all'interpretazione lo striscione esposto in curva dai tifosi dell'Atalanta nella partita di ieri contro i rossoneri. In quelle parole schiette e crudeli c'è tutta la rabbia per essere stati traditi da qualcuno che amavi follemente. Qualcuno che avevi difeso fino a quando l'evidenza dei fatti lo aveva umanamente consentito. Già, quella a volte vale più di qualsiasi spiegazione infilata frettolosamente nell'ennesima richiesta di perdono. E non perdona.

“Siamo e restiamo per il calcio sano. Doni con noi hai chiuso.” Colpisce la franchezza di un addio, che ci immaginiamo difficile da sintetizzare in poche parole. Chissà quanto gli sarà costato scriverlo nero su bianco, ammetterlo a se stessi, seppellire tutti i ricordi legati a quella maglia, a quel numero e a quell'esultanza in cui era stato bello credere. Troppo doloroso. Ma se non si è tifosi queste rimangono cose incomprensibili. Se non si è tifosi non si ha la più pallida idea di che cosa significhi strappare l'immagine che avevi appeso nella camera dei tuoi eroi.

Gli eroi buoni vanno incensati sempre. Fanno meno letture, ma le cronache dovrebbero occuparsene con maggiore passione. E' già così faticoso distinguerli tra la folla. Nel nostro paese convochiamo in nazionale (grandissimo gesto di Prandelli che ha messo in pratica un ottimo suggerimento) chi si è rifiutato di vendere la dignità e una partita in cambio di una considerevole somma di soldi. Lo facciamo per far capire che è la cosa giusta da fare. Lo facciamo perché speriamo che altri seguano il suo esempio. Nel nostro paese buona parte dei tifosi bianconeri ancora invoca il ritorno di Moggi. La triade, i risultati a tutti i costi, e chi se ne frega delle sentenze, dei tribunali, dell'evidenza dei fatti. Già, è dura guardare in faccia la realtà. E allora possibile che in Italia non riusciamo ad essere mai d'accordo su niente? Perché se uno fa una cosa giusta bisogna per forza banalizzarla? Io una verità così nero su bianco era tanto che non la leggevo. Complimenti a chi ha trovato il coraggio di scriverla. E a chi nel leggerla vi ritroverà la stessa spiazzante giustizia.