parola al tifoso

Non fatemi scendere dall’ottovolante nerazzurro

Alessandro De Felice

Non saprei proprio da dove iniziare. Troppe le emozioni in contrasto di questi novanta indimenticabili minuti. E sinceramente, parafrasando il buon Leo, vi dico solo ”MA FATEMI GODERE!” Voglio consumare la memoria a breve termine...

Non saprei proprio da dove iniziare. Troppe le emozioni in contrasto di questi novanta indimenticabili minuti. E sinceramente, parafrasando il buon Leo, vi dico solo ''MA FATEMI GODERE!'' Voglio consumare la memoria a breve termine rivedendo nell'intimo della mente le perle del trio Eto'o-Sneijder-Pandev. Asciugare le lacrime di gioia d'un Julio Cesar inguardabile prima ed insuperabile poi. Interrompere la danza macabra sulla linea della porta di quella maledetta palla insieme a Ranocchia e rivivere quel senso di smarrimento lungo come l'intervallo frapposto tra i due tempi. Essere nella gola di Leonardo al gol-qualificazione di Pandev, mentre viene sommerso da tutti i giocatori da lui stesso relegati in panchina, a dimostrazione dell'empatia totale instauratasi tra il tecnico brasiliano ed il gruppo. Soffrire come non mai per l'ultima manciata di minuti e liberare tutta la tensione in un'esultanza da far invidia al miglior Malesani.

L'unico aspetto negativo dell'essere interista è che per salire sull'ottovolante nerazzurro ora dovrò attendere la prossima domenica. Fino a quel giorno attraverserò la quotidianità  con apatia, aspettando una nuova partita di questi splendidi eroi per sentirmi vivo davvero.

Cara Inter, hai scritto con questa vittoria in terra bavarese, un'impresa che entra di diritto nella tua già  gloriosa storia. Una storia che con questo cuore indomabile potrebbe a breve termine arricchirsi di nuovi magnifici capitoli a lieto fine. E se per questa notte la giostra non girerà  più poco importa: mi piace talmente tanto che ci resterò sopra ancora un po', rompendo il silenzio con la mia ninna nanna prediletta: ''SIAMO NOI/SIAMO NOI/I CAMPIONI DELL'EUROPA SIAMO NOI!''