parola al tifoso

PAROLA AL TIFOSO – Gli errori di Moratti? Molti. Al suo posto…

di Lucia Rossi Un pensiero sulla questione Thohir. Moratti è davanti ad una decisione molto difficile, da una parte probabilmente vorrebbe vendere mentre dall’altra parte vorrebbe tenersi stretto l’Inter per motivi sentimentali. Il...

Riccardo Fusato

di Lucia Rossi

Un pensiero sulla questione Thohir. Moratti è davanti ad una decisione molto difficile, da una parte probabilmente vorrebbe vendere mentre dall'altra parte vorrebbe tenersi stretto l'Inter per motivi sentimentali. Il presidente si trova in questa situazione per alcuni suoi errori tra cui:1. aver gestito l'Inter, per 18 anni, come una famiglia e non come un'azienda;2. aver fatto affidamento su gente (calciatori, dirigenti, collaboratori etc.) poco competente in materia.Io ho in mente la soluzione al dilemma iniziale (vendere o non vendere) e provo a riassumere quello che penso:alla fine di questo disastroso campionato, Moratti avrebbe dovuto disfarsi di calciatori che ormai non sono più adatti per giocare ad alti livelli e di dirigenti che hanno dimostrato, in questi anni, di non essere all'altezza di una squadra di vertice come è e deve essere l'Inter. Come al solito, questi Signori, che evidentemente hanno una notevole capacità di convincere il presidente, hanno scaricato le colpe sul soggetto più indifeso, ovvero l'allenatore.Al posto di Moratti, quindi, avrei allontanato tutta questa zavorra e avrei affidato la dirigenza dell'Inter a gente capace e di comprovata esperienza nel mondo calcistico. Avrei ringiovanito la rosa al 100%, con la promozione di gran parte della primavera in prima squadra e con l'acquisto di giovani talenti a basso costo (quest'ultima operazione è possibile solo se hai dirigenti e osservatori con gli attributi). Fatto questo, avrei confermato Stramaccioni (a mio parere intelligente e capace) e mi sarei posto degli obiettivi alla distanza, per esempio 3-5 anni. Facendo in questo modo, è vero che magari si trascorreva qualche anno senza vincere, ma dopo un periodo più o meno lungo avevi una squadra esperta ma ancora giovane e pronta a lottare per vincere in Italia e in Europa. Il nesso con il dilemma iniziale è che nel frattempo si sarebbero abbattuti tutti gli ingaggi faraonici di gente che ormai non ne ha più e si sarebbero risparmiati molti milioni di euro da pagare all'allenatore esperto che pretende giocatori esperti e navigati e che quindi costano. Probabilmente in questo modo, nel giro di 2-3 anni, il conto economico avrebbe registrato un valore positivo e non si avrebbe avuto la necessità di chiedere aiuto agli indonesiani.