PAROLA AL TIFOSO – Il caso Sneijder e gli errori della dirigenza

PAROLA AL TIFOSO IVAN CAMPAGNOLO

Wesley Sneijder non è un fuoriclasse assoluto, e non è stato nemmeno più in grado di ripetere le bellissime prestazioni palesate nella annata del "triplete". Eppure, rimane comunque il migliore giocatore che l'Inter ha nella propria rosa, ed egli si è sempre comportato da vero professionista. Ad un certo punto della sua carriera, l'olandese si è trovato a fronte di un presidente che da un giorno all'altro ha deciso di serrare il portafogli, dopo avere scialacquato per anni ingenti fortune per giocatori come Gresko, Vampeta e Sorondo. Moratti è senza dubbio andato oltre alle imposizioni cagionate dalla crisi economica, poiché il mutamento di rotta è stato troppo repentino.

Nella realtà, il presidente, pago per le vittorie mouriniane, ha deciso di non seguitare ad investire più di tanto. Così, Wesley Sneijder, professionista serio, è divenuto un problema. Prima gli si è offerto l'attuale contratto, e poi lo si vuole costringere a stracciarlo, sottoscrivendone uno nuovo. In termini concisi, dopo Eto'o, un altro giocatore di grande caratura sarà costretto alla cessione, lasciandoci alcuni "piedi buoni" e diversi "normali".

E' insomma finita una era di campioni e fuoriclasse, ed è iniziata nuovamente quella dell'Inter che perde contro l'Atalanta di Cazzola ed il Parma di Paletta. Poi, senza Sneijder e con un Coutinho che non può ripetere la brillante stagione in Spagna, poiché non sente su di se la fiducia di cui sarebbe meritorio, l'Inter vince miracolosamente di misura sul modesto Palermo. Ma ciò è tutta colpa dell'olandese che non accetta di stracciare il contratto vigente, oppure di una società che spende denaro per portare a Milano Alvarez ed il 30enne Palacio? Non sarebbe stato ad esempio più opportuno essere rispettosi del contratto sottoscritto con Sneijder, risparmiando invece di pagare lo stipendio all'inutile Mudingayi? Cerchiamo di abituarci nuovamente, poiché è tornata l'Inter del pre calciopoli; anzi, forse nemmeno, poiché ora i grandi giocatori non si acquisiscono più, bensì si cedono.