parola al tifoso

Pazzini-Cassano, cosa ti cambia una tripletta…

La sconfitta con la Roma e i tre gol di Pazzini sono bastati a gettare nello sconforto molti interisti. Sabato sera, appena il neo attaccante milanista è uscito dal campo gli è stato chiesto se quella era la sua vendetta nei confronti...

Eva A. Provenzano

La sconfitta con la Roma e i tre gol di Pazzini sono bastati a gettare nello sconforto molti interisti. Sabato sera, appena il neo attaccante milanista è uscito dal campo gli è stato chiesto se quella era la sua vendetta nei confronti dell'Inter, lui non ci è cascato e ha risposto in maniera tranquillissima che aveva fatto solo gol per se stesso e per chi crede in lui. A quanto pare però c'è chi ha già deciso che cedere il giocatore sarà nel tempo l'ennesimo rimpianto nerazzurro. Può essere. 

COME SI CAMBIA... - Intanto tanti non ne erano così convinti nello scorso campionato. Anche Cesare Prandelli aveva bocciato il Pazzo agli Europei (più o meno un mese fa) e guarda un pò aveva invece promosso Cassano nonostante durante l'anno avesse avuto un problema serio al cuore che ne aveva messo in discussione la carriera. Adesso le cose sono cambiate. C'è stato uno scambio a Milano e dopo un'estate nella quale - per motivi diversi - i due giocatori hanno avuto le stesse difficoltà con le loro rispettive società e si sono allenati pochino, quello meno in forma per il ct è proprio l'interista. Il caso. E il ct lo ha spiegato così: "Non ho chiamato Cassano perchè ha detto di essere al 50-60% della condizione e non abbiamo tempo per recuperare i giocatori a livello fisico. Pazzini convocato per continuità di rendimento". Sarà pure che il barese ha detto di non essere nel pieno della forma (perché agli Europei ha giocato tutte le partite pur non essendo al cento per cento?) e che la Nazionale non può aspettare (da adesso?), ma proprio la storia della 'continuità di risultati' del Pazzo, pur sforzandoci, non l'abbiamo capita. 

CHI CI GUADAGNA... - Ieri sera FantAntonio ha segnato, ma vista la sconfitta della formazione di Stramaccioni contro quella di Zeman, alla domanda chi ci ha guadagnato tra Inter e Milan (sappiatelo ci torturerà per l'intero anno) in molti hanno risposto senza pensarci troppo: Milan. Certo, in questa domenica parlano i tre gol del milanista e la confusione nerazzurra in mezzo al prato di San Siro. Ed eccola che è tornata puntuale quella certezza: 'Pazzini diventerà l'ennesimo regalo fatto da Moratti a Berlusconi'. Peccato che nelle casse interiste siano anche entrati sette mln e mezzo, non proprio pochini, insieme al 'pacco' (così lo chiamano dopo due giornate) con dentro Cassano.

MA E' POI COSI' IMPORTANTE? - Adesso si può scegliere: fasciarsi immediatamente la testa e pensare che la società interista abbia sbagliato ancora una volta a fare affari con quella rossonera, oppure si può continuare ad essere coerenti e fedeli ad un progetto prendendo per buone le spiegazioni che i dirigenti nerazzurri hanno dato in merito alla questione dell'estate. In ordine ne hanno parlato il presidente, Branca e Stramaccioni. Il primo ha fatto i complimenti al suo ex giocatore, dicendo di essere felice di averlo visto tornare a sorridere e gli ha anche detto di smettere di segnare, così per simpatia. Poi ha aggiunto: "Nessun rimpianto". Il direttore tecnico ha parlato di una scelta condivisa, di una decisione che non preclude alcun buon augurio al Pazzo. Per alcuni ipocrisia, per altri stile, la solita differenza dei punti di vista. L'allenatore ha detto precisamente: "Ho scelto Milito. Lo sceglierei adesso e pure domani". Questa frase andrebbe stampata su tutti i muri nerazzurri considerato chi è il Principe, cosa ha fatto e cosa sa fare (nonostante il ritardo di forma). Il mister non ha detto che per lui Pazzini non ha nessun valore, ha spiegato che l'attaccante non poteva fare il vice Milito non solo perchè non ha le stesse caratteristiche, ma perchè fare sedere in panchina un giocatore come lui, con il suo ingaggio, è una cosa che probabilmente neanche ci si poteva permettere.

TIENI IL TEMPO - Tutto si può dire, eccetto che l'idea del titolare della panchina interista non fosse chiara dal primo giorno. Quando Strama ha accettato di allenare l'Inter non ha promesso le stelle (non gliele avevano promesse), sapeva di non potersele permettere. Ha parlato di rinnovamento, di anno zero, di ricostruzione. Gli acquisti e le cessioni sono tutti stati fatti in questo senso. Ci sono giocatori che non hanno avuto nemmeno l'occasione di conoscersi tra di loro. Il tempo per ricominciare serve e, anche se è difficile da accettare, a volte perdere è utile. Davvero una frenata, seppur brusca, di fine estate è bastata per convincerci che tutto sia sbagliato? Davvero i tre gol incassati ieri sono sufficienti per mettere da parte l'ottimismo e la fiducia? Eppure dovremmo saperlo, sono altre le triplette che cambiano la vita...

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